Dettagli Recensione
Stay drunk on writing
LAVORO. RELAX. NON PENSARE!
Questi sono i tre concetti fondamentali che, secondo il mitico Ray Bradbury, possono trasformare un uomo con in mano una penna in uno scrittore di successo. Sarà una volta entrati in simbiosi con questi tre concetti che la parola LAVORO diventerà sinonimo di AMORE, e potremo considerarci realmente creatori di storie.
Facciamo una premessa: Bradbury è un maestro, dunque nulla da stupirsi se uno come lui ha buttato giù questo libro sulla scrittura, che più che un manuale è una specie di opera motivazionale.
Raccontandoci alcuni aneddoti presi dalla sua esperienza personale, Bradbury ci darà una serie di dritte per orientarci nella nostra mente, per prendere la direzione che conduce alla creazione di buone storie.
Il consiglio universale è sempre quello di leggere e scrivere tantissimo, almeno 2000 parole al giorno, per affinarci con l'esperienza. In fondo, non si diventa bravi nel proprio lavoro proprio svolgendolo ogni santo giorno? Cosa c'è di diverso nelle arti, compresa la scrittura?
Quello su cui l'autore pone l'accento però, siamo noi stessi. Quando lo scrittore diventa unico? Quando le parole e i pensieri che mette su carta scaturiscono da sé, dalle sue esperienze, dai suoi viaggi, dalle sue letture, dalle sue gioie, dai suoi dolori. Siamo il pozzo dal quale attingere le nostre storie uniche, e se solo ci soffermassimo per un attimo a riflettere su quel che siamo, su quel che abbiamo accumulato, ci stupiremmo di quanto materiale troveremmo ad attenderci. Il cervello è come una coppa da riempire all'infinito, e dal quale far uscire quello che poi verrà letto da altri che, essendo lettori come noi, apprezzano l'autenticità e le emozioni. Questa coppa però, bisognerà pur riempirla, e possiamo farlo soltanto lavorando su noi stessi, facendo, e non aspettando che le idee scendano dal cielo. Anche l'immagine più semplice che giace nei recessi della nostra mente, può diventare un'immagine meravigliosa da mettere su carta.
Obiettivo numero uno? Non avere obiettivi. Ricercare la fama e i soldi e farne lo scopo principale della nostra produzione non farà altro che contaminarla nella direzione che, nella nostra testa, ci porterebbe a ciò che vogliamo. Ma difficilmente sarà così. Queste cose potranno arrivare solo se daremo vita alle nostre idee senza lasciare che siano influenzate dalla ricerca disperata di cose materiali.
Il concetto chiave è, come dice Bradbury, NON PENSARE!
"Devi essere perennemente ubriaco di scrittura, per impedire che la realtà ti ditrugga."
Indicazioni utili
Aspiranti scrittori
Commenti
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Vale.
Bella presentazione del libro, anche se questo autore mi pare la ponga in modo un po' semplicistico.Diventare un grande scrittore ritengo sia un obiettivo difficilmente raggiungibile (occorre profonda cultura, una tradizione alle spalle, un senso altissimo di autenticità ...) , tant'è che i grandi letterati sono rarissimi. Poi, penso che il termine "successo" oggi suoni in modo piuttosto volgare.
di certo non ho reso l'idea completa del pensiero di Ray. Forse solo leggendo il libro completo si può dare un giudizio preciso. Sta di fatto che sulla difficoltà di essere scrittori, sono d'accordo con te...
Vale.
Ci sono autori che hanno spiegato come, non essendo sicuri di ciò che avevano già scritto (non necessariamente nell'ordine cronologico che avrebbe assunto il libro), non riuscivano ad andare avanti, come avessero bisogno di una sorta di convinzione o di geometria di quanto già fatto. Questi scrittori non accetterebbero mai l'assunto di Bradbury, così come quest'ultimo non accetterebbe il loro.
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