Dettagli Recensione

 
Un uomo innamorato
 
Un uomo innamorato 2016-05-29 21:21:10 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    29 Mag, 2016
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tormento ed estasi

Karl Ove si e' trasferito in Svezia, a Stoccolma, lasciando lutti ed affetti famigliari, tra cui la moglie Tonje, si e' di nuovo innamorato, questa volta di una affascinante quanto misteriosa e caratteriale poetessa, Linda, dalla quale avra' tre figli, oltre ad un intenso quanto burrascoso rapporto di coppia. Nel frattempo, vive alla giornata, in un' altra terra, alle prese con i fantasmi del passato, con la propria creativita' sbiadita, la quotidianita' di padre, nuove conoscenze ed amicizie, si pensi alla figura di Geir, intellettuale norvegese con la passione della boxe.
Dopo " La morte del padre ", il secondo volume dell' autobiografico " La mia battaglia " e' un percorso a ritroso che tratteggia un nuovo capitolo del monologo interiore del protagonista.
Questa volta il tema dominante e' l' amore, nel primo volume era la morte.
E' un amore tormentato, che vive di attimi, sensazioni, instabilità', urlato e silente, inizialmente ancora intessuto dall' elaborazione del lutto, anche se il totale cambiamento di vita ne auspicava la rinascita.
Ci troviamo a Stoccolma prima ed a Malmoe poi, dalla Norvegia rurale e paesana alla Svezia urbana e classista, dallo spirito goliardico ed esuberante alla freddezza algida ed introspettiva.
Carl Ove passeggia, si ferma, osserva la vita altrui, si interroga sulla propria e su quell' essere cittadino del mondo e nel mondo, marito e padre, scrittore ed intellettuale, in una indagine antropologica, psico-sociale ed introspettiva.
Permane quell' inquetudine di fondo e si ha l' impressione di un duplice percorso, interiore ed esteriore, il proprio se' e la sua rappresentazione nel mondo. E' sempre presente un tormento quasi atavico e dai tratti molto scandinavi, quel velo melanconico che accompagna gesti e movimenti, anche nei momenti di gioia, rallentandoli, fissandoli nel presente, insieme ad un passato che ritorna ancora sospeso e non del tutto metabolizzato.
Nella prima parte il protagonista e' scisso tra il se' pensante, creativo, e l' altro se' spettatore della propria ed altrui vita e i due aspetti sembrano antitetici ed inconciliabili.
Poi, con il ritorno nell' amata terra natia, nel rivivere un passato doloroso ancora vibrante, si compie la definitiva elaborazione del lutto, il superamento di un dolore sfiancante per dare inizio ad una vita ex novo.
Allora ritorna lo spirito creativo che scorre nel fiume dell' esistenza, diventa quotidianita', creativita' e non inquietudine e separazione. Inizia il racconto autobiografico, e l' amore prende forma con la tenerezza del quotidiano, in semplici gesti ripetuti, sempre quelli, nel vivere con la piena cognizione di essere e sentirsi padre.
E' stupefacente la ricchezza e la fluidita' narrativa tra le pagine che attraversano quel fiume di parole che scorre inesorabile, trascina e raccoglie inglobando ogni elemento esperito.
Knausgard si conferma un grande narratore, di oggetti, immagini, sensazioni, odori, sapori, dialoghi, persone, descrivendoli con immediatezza e realismo quasi fossero tocchi pittorici ma estremamente vivi.
A volte, come nel primo volume, permane un eccesso di teoria estetica, un auto-compiacimento nel perdersi tra le parole, nel cedere al proprio io creativo e contemplativo.
Ma in lui predomina l' animo dello scrittore, e quella infinita ed indefinita incertezza : "La domanda verte su cosa scegliere, il movimento che e' vicino alla vita e all' amore, o il luogo esterno al movimento, che e' quello dove risiede l' arte, ma anche in un certo senso la morte?"

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Il primo volume " LA MORTE DEL PADRE"
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Triste tigre
Il mio sottomarino giallo
Psicopompo
Un'estate
Le schegge
Perdersi
Dipendenza
Gioventù
Infanzia
Nuoto libero
Il ragazzo
Gli anni
Le inseparabili
Abbandono
Chiamate la levatrice
Un pollastro a Hollywood