Dettagli Recensione
La musica classica
“Abuso. Che parola. Stupro è meglio. Abuso è quando mandi a cacare il vigile per strada.
Quando ……. un bambino di sei anni non è abuso. Non si avvicina neanche a un abuso. E’ stupro violento.”
Una frase forte con la quale Rhodes, pianista professionista inglese, ci introduce nel buio della sua infanzia, ho volutamente omesso una parte di quella frase, perché troppo volgare e poco utile a farvi capire il senso di questa biografia. Un fortissimo pugno in faccia appena svegli, prima ancora di percepire che sia giorno, prima ancora di rendersi conto di essere pronti a partire per una nuova giornata. Fa male leggere certe cose, fa male solo pensare che queste oscenità possano essere subite da un essere umano per mano di un altro essere umano, se la vittima poi è un bambino fa veramente voglia di uccidere qualcuno a mani nude.
Disagio psicologico, fisico, traumi che è impossibile cancellare, si attenuano leggerissimamente e a tratti, colpi tremendi che squassano l’animo e il corpo per sempre e che spesso portano ad una fine inevitabile.
Non ho divorato questo libro anche se mi è piaciuto e mi ha colpito molto, ho voluto far entrare dentro di me la vita di questo pianista poco per volta, ho voluto ascoltare la musica che capitolo dopo capitolo suggeriva, quella che tra pochi alti e moltissimi bassi lo hanno salvato, almeno per ora. Mi ha avvicinato all'ascolto della musica classica, per pianoforte in prevalenza, strumento che adoro ascoltare, ma non solo. Ho letto le pagine di questo libro con un costante sottofondo di musica classica, le note mi hanno coccolato durante le bastonate che l’autore mi dava, è stata una bella esperienza che consiglio.
Rhodes affronta il peggio che un uomo possa subire, violenze, droga, alcool, ospedali psichiatrici, solitudine, rifiuto della vita, a tratti lo manderesti a quel paese, e qualcuno ovviamente lo fa, a tratti vorresti abbracciarlo e aiutarlo e qualcuno per fortuna lo ha fatto veramente.
Un continuo sali e scendi dagli abissi al successo, una vita che si spezza e si ricostruisce ogni volta, un figlio che forse, più della musica, lo tiene in vita, lo salva poco prima dell’abisso, pochi minuti prima del non ritorno.
La famiglia e l’amore sono la sua salvezza per ora, l’amore per la sua nuova moglie, per suo figlio, per la musica classica. Questa storia è forte, mi ha fatto riflettere molto, su quanto sia fragile l’uomo e su quanto siano da tutelare i bambini, quanto sia importante circondargli d’amore. Questo libro mi ha lasciato una bella abitudine, la sera, prima di mettere a letto mio figlio, ci sediamo insieme sul divano e con le cuffie ascoltiamo insieme un po’ di musica classica.