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La morte del padre
 
La morte del padre 2016-03-28 10:30:27 ferrucciodemagistris
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    28 Marzo, 2016
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Riflessione sull'esistenza

Il romanzo ha qualche peculiarità; inizio dalla copertina dove il viso e, in particolare, lo sguardo dell’autore, il norvegese Karl Ove Knausgard, sembra scrutare il potenziale lettore con una specie di magnetismo che cattura l’altrui curiosità sul significato intrinseco di quella tal espressione. Inoltre è il primo di sei romanzi autobiografici il cui titolo originale è "Min Kamp” (la mia lotta) che può ricordare la famigerata opera giovanile Mein Kampf di Hitler nonostante non abbia nulla in comune nel contenuto; infine si può accostare alla monumentale opera di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto” per qualche similitudine nel numero di volumi e nel numero di pagine.

La narrazione è fatta in prima persona con un flusso di coscienza che ha inizio nell’adolescenza fino all’età matura; l’autore racconta la sua esistenza e quella della propria famiglia, scandagliando nel profondo dei sentimenti e con dovizia di particolari che abbracciano un percorso vitale spesso diviso in innumerevoli istanti senza soluzione di continuità. Racconta del rapporto conflittuale con il padre la cui figura centrale causa disagio e senso di smarrimento; le fasi della quotidianità con protagonisti la madre, il fratello e gli amici, specificando nei dettagli fin quasi all’esasperazione i molteplici accadimenti vissuti e subiti.

Presente e passato si alternano e si intrecciano in un continuo intercalare di ricordi, pensieri, fatti , divagazioni che scorrono come un fiume inconsapevole della sua meta finale; tutto questo coacervo di impressioni, fatiche, stati d’animo, interrogativi e angosce percorre un sentiero non ben tracciato fino ad arrivare alla morte del padre.

Un romanzo dai ritmi molto lenti ma non noioso…fa riflettere sulla vita di ognuno di noi e sul senso che vogliamo dare all’esistenza.

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Commenti

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Bel commento, Ferruccio.
Amo la letteratura nordica, ma non conosco questo autore.
Ciao Ferruccio, l'avevo messo in lista dopo aver letto la recensione precedente la tua, ora non so...
Aspetterò qualche altro parere.
Grazie Emilio; neanch'io conoscevo l'autore la cui narrativa comincia a interessarmi. Ciao.
Ferruccio
Grazie Laura; secondo me dovresti leggerlo...è particolare. Ciao.
Ferruccio
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