Dettagli Recensione
Uno dei racconti più delicati mai letti
Non è il primo romanzo di Bambarén in cui mi sono imbattuta, visto che conosco una persona che ha tutti suoi libri e mi incita a leggerli. Lo scrittore non si smentisce mai: i suoi libri sono sempre un richiamo al cercare quel senso primordiale, ma al tempo stesso perfetto, di felicità e completezza con la natura e con l'universo.
Non mi soffermo più di tanto sulla trama, che è già stata riportata. Posso però confermare quanto Bambarén, pur con il suo stile semplice, con la sua penna priva di fronzoli che può essere letta da chiunque, riesca a farci uscire da tutta la banalità del quotidiano ed entrare in una dimensione quasi magica, per farci scoprire la vera essenza del nostro io.
In questo romanzo lo fa, ancora una volta, attraverso l'immedesimazione con la natura, questa volta nel cuore dell'Africa, nel deserto. Apparentemente così opposto rispetto all'ambiente del mare, l'elemento dominante dei suoi precedenti racconti che lo hanno consacrato come scrittore, eppure così simile per tutte le sensazioni che lui prova e che fa provare a noi. L'elemento autobiografico contribuisce in modo particolare a rendere questa fiaba vera e più vicina a tutti noi.