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MOLTO PIU' DI SEMPLICI RICETTE.....
Prendi una dose abbondante di nostalgia dovuta alla prematura scomparsa della madre, aggiungi la sensazione sconcerante di essere diventata tu, adesso, un’àncora per i tuoi figli e di dover diventare il centro di te stessa, mescola con l’esperienza e la magia di tanti incontri con donne speciali, e intingi tutto in un avvolgente e frizzante clima di ironia, che smorza i momenti brutti, anche drammatici , e ti ricorda sempre che “Bisogna marciare” e che “Non si può rivivere la vita”.
Ecco, da questo cocktail emerge in tutta la sua grandiosità questo bellissimo libro, illuminante lettura che toglie l’ansia da cucina perfetta, patinata e ordinata, così come ci viene proposta da riviste o trasmissioni televisive!!! Qui, invece, c’è l’apoteosi della Cucina vissuta,la concessione (anzi l’ammirazione!) per acquai gocciolanti e piatti impilati, macchie di farina sul piano lavoro, le pentole più usate che non vengono neanche messe via (tanto a che serve?), l’angolo dei giochi per i bambini che si traduce in giochini tutti sparpagliati sul pavimento e il frigorifero non proprio immacolato, perché “bisogna sorvegliare flora e fauna che vogliono proliferare su panna, burro, formaggio e latte”…
Praticamente, una lettura rassicurante, che non ti fa sentire colpevole del caos che regna intorno , con bimbi esploratori e affamati che ti si aggrappano al grembiule… Ti senti affrancata nella tranquillità domestica, tra care amiche che si scambiano idee ed esperienze (di vita e sulla vita, prima che di ricette…), magari anche spalmando, sgusciando, impanando, tritando e mescolando…. Nella non perfezione di spruzzi d’olio e interruzioni di bambini ci si permea di vita reale,in cui vicende tristi e allegre, considerazioni leggere o profonde, si mischiano a un profumo di torta o a un’aroma di minestra, così come nel corso della nostra esistenza avvenimenti speciali e fondamentali si mescolano sempre ad altri più pratici e quotidiani.
Tanta tenerezza, tanta malinconia, ma anche tanto umorismo e perle di squisita saggezza, con descrizioni e dialoghi veramente magnifici; un invito ad assaporare, insieme alle vivande, l’atmosfera e la saggezza donate da età e circostanze.
Il “circolo della cucina” sono sì l’autrice e le sue amiche (compreso sua madre e la sua amica, che si ritrovavano in cucina prima di lei) ma sono anche tutte le donne che in cucina si confidano, creano, sperimentano compromessi e cambiamenti per adeguare le cibarie alle esigenze di tutta la famiglia. E imparano, per esempio, che “per far mangiare lo stufato alle giovani , conviene usare un termine più moderno, per esempio “cassoulet”, adottando un lieve accento francese perché “stufato” sa di vecchio e di giro-vita rovinato”.
Come dice la Seton, “in cucina le donne fanno le prove. Perché la cucina è il laboratorio della vita.”