Dettagli Recensione
Dear Bob..
Abbiamo lasciato James in una fase di svolta per la sua vita, Bob ne è divenuto una componente essenziale e per la prima volta il cambiamento per quella sua esistenza allo sbando è plausibile. Adesso ha un lavoro che se non altro gli permette di arrivare a fine mese e di mantenere se stesso e il suo amico pel di carota con la sicurezza di un tetto sulla testa e di un pranzo al caldo.
Questo secondo capitolo sulle avventure del nostro caro felino e del suo padroncino riparte esattamente da qui. Ormai i nostri due protagonisti hanno raggiunto una notorietà non indifferente e non mancano certamente i giudizi sul loro modo di vivere ed in particolare sul presunto star male in quelle condizioni del piccolo carotino.
Non solo, James è finalmente riuscito ad uscire dal tunnel delle droghe. Il suo percorso di disintossicazione si è concluso e per la prima volta da una decina di anni a questa parte è fiero di sé stesso e del traguardo raggiunto. Non vuole sprecare la possibilità che gli è stata offerta, è cresciuto ed è più responsabile, adesso sa che non ne va solo della sua sopravvivenza ma anche di quella del fedele rosso.
Il romanzo si evolve spiegandoci le condizioni della vita di strada, gli effetti della crisi economica ma anche di come Bowen sia arrivato alla stesura del primo romanzo nonché del secondo.
Lo stile adottato è molto più curato che rispetto al primo capitolo e, contenutivamente, è interessante perché dimostra come la realtà dei due sia cambiata dal momento del loro incontro offrendo per di più al lettore spunti di riflessioni in merito alla diversa cultura anglosassone rispetto alla nostra continentale.
Ho riscontrato purtroppo degli errori di battitura che potevano evitarsi nonché una impostazione linguistica troppo rigida e formale che contrasta con quella che era stata la magia del primo romanzo, questi dettagli inevitabilmente fanno perdere in parte di empatia e pathos allo scritto. Non dobbiamo dimenticare infatti che questa è una storia di vita ma anche un racconto sull’importanza di credere in sé stessi, di darsi una possibilità, di avere il coraggio di osare e di responsabilizzarsi grazie, in questo caso, al dover imparare a prendersi cura di un altro essere vivente identificato in un meraviglioso felino dal manto color ruggine. Quindi, curarlo e migliorarlo da un punto di vista stilistico è sicuramente positivo ma non se questo va ad intaccare la sensibilità che il testo si prefigge di trasmettere.
Una ulteriore peculiarità dello scritto risiede nel fatto che è leggibile a prescindere dal precedente episodio. L’autore infatti rispiega molteplici avvenimenti della sua storia che già avevamo ritrovato in “a spasso con Bob” rendendo dunque di facile lettura il volume anche senza conoscere dell’altro.
Resta comunque un’opera piacevole che sa farsi apprezzare e capace di soddisfare la curiosità di quei lettori che hanno amato e che amano la coppia.