Dettagli Recensione
L'unica ragazza nei boschi
1995, Cheryl Strayed è arrivata ad un "punto di non ritorno"; decide di dare una svolta alla sua vita.
La sua svolta si chiama Pacific Crest Trail (PCT).
"Un mondo che pensavo avrebbe potuto fare di me la donna che sapevo di poter diventare e al tempo stesso risvegliare la ragazza che ero stata una volta. Un mondo che misurava sessanta centimetri di larghezza ed era lungo 4260 chilometri".
A ventisei anni, con zero esperienza di trekking nella natura selvaggia, Cheryl si incammina con mostro (così chiamerà il suo zaino a causa del peso) ed a piedi e in solitudine attraverserà la California.
Con la compagnia della natura, degli animali, dei pochi trekker incontrati e soprattutto dei libri, la protagonista (anche autrice del libro) proverà a ritrovarsi.
Questo viaggio le insegnerà molte cose. Fra le prime che "la paura, in gran parte è figlia di ciò che ci raccontano e quindi io avevo scelto di raccontarmi una storia diversa da quella che narrano alle donne". Non solo, ma il PCT gli ha insegnato a conoscere i suoi limiti, l'umiltà e la forza di non arrendersi.
"Il PCT mi aveva insegnato cos'era un chilometro, ero umile davanti a ciascuno di essi".
Con una scrittura davvero eccellente e coinvolgente, la Strayed ci racconta la sua esperienza di "ragazza dei boschi". I suoi momenti no, le sue soddisfazioni, le sue paure e i suoi traguardi. Sono così sentite queste emozioni, da risultare anche un pò nostre.
Sono un'amante dei racconti di viaggio, specialmente quando riguardano le donne e questo mi ha veramente colpito. Un viaggio affrontato negli anni in cui internet era ancora poco sviluppato..
Schietto, avvincente e profondo; è una lettura che consiglio vivamente. A breve guarderò anche il film uscito da poco.
Buona lettura!!!
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Commenti
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Federica :-D
Probabilmente e' meglio il libro.
Francesca
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Bel commento, concordo con te!! :d