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Petronille
 
Petronille 2015-04-08 16:07:33 Mario Inisi
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    08 Aprile, 2015
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Fa anche le bollicine

Il romanzo racconta l’amicizia tra Amelie e la più giovane e meno famosa collega scrittrice, inizialmente solo sua lettrice, Petronille Fanto. Le due donne sono due persone particolari: Amelie è stravagante e Petronille ha caratteristiche e soprattutto modi di fare e aggressività tipicamente maschili. L’amicizia tra le due donne è basata sullo champagne ma soprattutto sull’intelligenza e sul dialogo brillante e sull’amore per la letteratura; è un rapporto molto cerebrale. A tratti si intuisce in Petronille un disagio che non è mai approfondito e a cui non viene dato un nome. Si potrebbe immaginare un’attrazione sentimentale di Petronille verso Amelie (ma di questo non c’è traccia nel romanzo, è una mia fantasia). Il rapporto tra le due donne è cameratesco e basato sull’essere entrambe intelligentemente sopra le righe, sul fatto che l’una intrattiene l’altra. L’autrice scandaglia nel suo modo brillante la superficie delle cose ma non entra nell’animo e nei conflitti interni. In ogni circostanza quando può media nel suo modo diplomatico cosa che deve esserle entrata nel sangue dalla famiglia.
Il romanzo non è né brutto né noioso (anche perché breve) ma nel complesso abbastanza insignificante. Credo che Amelie abbia scritto cose più interessanti anche se non le ho lette: romanzi come Mercurio di cui ho visto le Q recensioni mi sembrano più promettenti. Non conosco bene l’autrice ma credo che l’opinione che ha di lei l’amica Petronille sia abbastanza giusta: Amelie riesce a campare di scrittura perché è lei stessa un personaggio per cui la gente compra qualcosa che va al di là del romanzo con i suoi libri. E mi pare che Amelie lo sappia benissimo avendo proposto al suo editore un manoscritto del genere, brillante ma poco consistente.
Purtroppo, non conoscendo altri romanzi di Amelie non posso dare consigli ma se dovessi comprare qualcosa di lei non comincerei da questo romanzo. Questo è riservato ai fans, a quelli che sono a caccia di particolari della sua vita, che vogliono conoscerla dietro le quinte, magari quando scrive la mattina con il suo terribile pigiama arancione. Ma devo dire che Amelie riesce a dire molto poco di sé. Dà notizie amene come il colore e il modello del pigiama ma niente che la riguardi veramente.

“Quanto a me sul fondo del canale, da bravo cadavere, medito e traggo da questa faccenda insegnamenti che non mi serviranno a niente. Pur sapendo perfettamente che scrivere è pericoloso e che si rischia la vita ci casco sempre.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Soprattutto ai fans sfegatati di Amelie. A tutti gli altri consiglio di non iniziare da questo romanzo ma da altri sperando che siano migliori (io purtroppo non li ho letti, ma per farmi un'idea ne proverò uno).
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Commenti

13 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Bella analisi, Mario.
Come lettore, il mio incontro con l'autrice è stato di grande delusione; e non sento alcuna esigenza di riprovare con un altro suo libro.
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Mario Inisi
08 Aprile, 2015
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Tu cosa hai letto? A me dà l'impressione di un Pennac in gonnella ma non so se è così. In questo romanzo mi è sembrata una che può permettersi di pubblicare qualsiasi cavolata.
Ho avuto la tua stessa esperienza con "nè di Eva nè di Adamo". Non ho la tua stessa forza d'animo di riprovare con l'autrice, almeno per ora...
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Mario Inisi
08 Aprile, 2015
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Ma questa idea del Pennac che ho non so come è sbagliata?
Non ricordo il titolo. E' il libro considerato come il migliore dell'autrice: che delusione!
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Mario Inisi
09 Aprile, 2015
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A me attirano Antichrista e Mercurio, storie un po' più fantasiose. Ora vado a cercare quale è il suo romanzo migliore così lo evito. Ma anche questi due li prenderò solo a metà prezzo, se li trovo nell'usato.
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Mario Inisi
09 Aprile, 2015
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Guardando gli incipit il più interessante è decisamente Stupore e tremori. Dimmi che non hai letto quello.
ciao Mario, io di questa scrittrice l'anno scorso ho letto La nostalgia felice, che parte da uno spunto interessante (tipicamente giapponese, ma con qualche collegamento con Proust). Anche io ho avuto l'impressione che per apprezzare la Nothomb devi prenderla tutta per intero, leggere tutti i suoi romanzi e dunque riuscire ad apprezzare i continuii rimandi ad altre sue opere o ad episodi della sua vita. Leggerne uno solo, come ho fatto io, ti fa lo stesso effetto di quei ristoranti dove ti portano una pietanza bella da vedere, originale e attraente, che poi ti fa alzare con la sensazione di non aver mangiato nulla.
Mi pare di no.
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Mario Inisi
10 Aprile, 2015
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Esatto, proprio la sensazione mia.
13 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

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