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ESSERE FIGLI, ESSERE PADRI
"...é solo nel buio della solitudine che ha inizio l'opera della memoria".
"...che un uomo muoia senza causa apparente, che muoia solamente perché è un uomo, ci spinge così vicino all'invisibile confine tra la vita e la morte da farci domandare su che lato di esso ci troviamo".
Questo libro è suddiviso in due parti : la prima incentrata sul padre morto improvvisamente; la seconda, invece, sul vissuto del protagonista come genitore e sul rapporto col figlio.
L'Io narrante avverte la violenza e l'imbarazzo che prova nel rovistare fra gli oggetti appartenuti al padre che non c'è più. Sente di interiorizzarne la morte, di elaborare veramente il lutto, solo nell'atto di disfarsi, in modo definitivo, delle sue cravatte, che rappresentano visivamente e simbolicamente vari momenti della loro vita.
Recupera la figura del genitore deceduto tramite la memoria e le sensazioni che emergono, consapevole che, "seppur possiamo arrivare a conoscere molto parzialmente un altro essere umano, questo vale solo entro i limiti da lui stesso imposti" e che "nemmeno i fatti dicono sempre la verità".
Nei "ricordi più remoti : la sua assenza" : "non che sentissi che mi detestava; solo sembrava distratto, incapace di guardare nella mia direzione".
Il nostro protagonista si rende però conto che "quando muore il padre (...) il figlio diviene padre e figlio di se stesso". E' un po' come diventare improvvisamente adulti, tanto che egli inizia a interrogarsi sul proprio modo di essere genitore verso il figlio ancora bambino : "capì che gli si era chiarita la portata del suo essere padre : per lui la vita del figlio contava più della sua". C'è "un solo pensiero che lo sollevi: l'immagine del figlio. E non solo di suo figlio, ma di tutti i figli, le figlie, i bambini di ogni uomo e di ogni donna".
Un libro fortemente introspettivo, che intende andare oltre la realtà apparente. Un libro colto, con riferimenti a vari maestri del pensiero. Un testo molto personale e, nel contempo, di portata ampia, che tocca in qualche modo la realtà esistenziale di tutti noi.
Indicazioni utili
letteratura americana contemporanea
Commenti
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Il rapporto padre e figlio è un rapporto che vivo in prima persona come padre, ma anche come figlio di un padre diverso da come era un tempo e non solo per l'età.
Bello spunto per una riflessione.
Grazie.
Riccardo.
Effettivamente vengono trattati argomenti che toccano un po' tutti.
mi associo ai complimenti.
Quante riflessioni leggendoti : sulla morte, su quanto si diventi più adulti quando ti muore un genitore...
Ho appena saputo della notizia di una signora che si è impiccata...che sottile il confine tra la vita e la morte...
Pia
Effettivamente è un libro che fa riflettere e che riguarda un po' tutti.
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