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RISPETTO, SI PARTE DA QUI
Lettura unica, meravigliosa ed educativa. Con sincerità assoluta e senza temere di svelare fragilità umane che oggigiorno vengono sapientemente nascoste da tutti (perché?...), Jon Katz racconta questa parte fantastica della sua vita, in cui il destino lo pone di fronte a una scelta fondamentale ma all'apparenza difficilissima da affrontare: accettare il miracolo dell'amore che gli si presenta alla non più verde età di sessantanni ma, insieme, accettare l'affetto che quell'amore nutre per questo grande cane niente affatto domestico, che lo accoglie con latrati e ringhi profondi, latrati "da prendere sul serio".... nessuna intenzione di farsi addomesticare e nessuna condiscendenza a condividere il rapporto esclusivo con la sua "padrona", che l'ha salvato da morte quasi certa al canile, sorte che spetta ai cani ritenuti pericolosi che nessuno addotta per lungo tempo. Eppure, proprio questa scelta estrema ma dolcissima, in mezzo a un insieme di altri mille aspetti preziosi e gentili, affascina in modo pieno Jon, facendogli capire che non può lasciar andare un'occasione così (grandioso il discorso con il fantasma di Davy Crockett, a Fort Alamo..... "....Mi hanno sparato insieme a un gruppo di brave persone che difendevano un ideale e tu crolli per un divorzio e un cane?" e illuminante la lezione su una delle parole più importanti, che è "finiscila", intesa come finire di piagnucolare per le cose che non vanno come vogliamo noi. "Abbiamo tutti degli alti e bassi, abbiamo tutti paura ogni tanto, o dobbiamo lotttare, e se siamo saggi andiamo avanti e cerchiamo di fare del nostro meglio. Penso che i cani lo sappiano intuitivamente. Non sentirete mai un cane piangere sul passato...... I cani vivono il momento, accettano la loro vita e vanno avanti. ....." Ho riportato questo pezzo perché particolarmente indicativo della presa di coscienza di Jon, che, una volta realizzato ciò, e quindi ben deciso ad andare avanti senza fermarsi a piagnucolare o a farsi prendere dalla paura e dallo sconforto verso la temibilissima cagnona Frida, inizia a comprendere che l'unico modo per capire il suo comportamento ossessivo e il forte istinto predatorio è quello di conoscere la sua storia PRIMA dell'avvio presso il canile in cui Maria l'aveva trovata... E qui il lettore viene trascinato in una storia ( o più storie) dura, forte, cruda.... a tratti incredibile ma a tratti molto probabile anche alla porta accanto... in cui si mescola insensibilità, pregiudizio, e anche qualche tratto do dolce umanità..... una storia da pugno allo stomaco ma da lacrime dolci, che abituerà anche chi legge a vedere le cose sotto un'altra prospettiva. Proprio vero che per aiutare bisogna conoscere, sapere, capire! E Jon, piano piano, impara a conoscere anche sé stesso, insieme a questo grande cane, senza sdolcinature né esagerazioni, ma lentamente e col rispetto dovuto a una creatura che ha imparato a conoscere e ad amare. E anche Frida imparerà che può tornare a contare su qualcuno, che non è sola, ma la strada per arrivare a ciò sarà lunga e non sempre facile, proprio come nella vita per un essere umano ferito. Ma il fatto di non considerare questo animale come una creatura troppo compromessa e già persa per imparare a vivere serenamente nel mondo è la grande lezione di questo libro, che per me dovrebbero leggere tutti, specialmente chi crede che un essere (uomo o animale) abusato sia ormai troppo fragile e vada abbandonato a sé stesso.
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Io ho adottato un anno fa un gatto che per tre anni era stato chiuso in una gabbia per conigli :-)
E' arrivato aggressivo e assassino, ora e' un principe coccolone .