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Tracce di memoria
 
Tracce di memoria 2015-01-17 07:55:06 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    17 Gennaio, 2015
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Viaggio nella memoria

Peter Lantos prima che autore è un medico specializzato in malattie neuro-degenerative.
Ungherese di nascita e inglese d'adozione, ha raccolto la storia della sua vita e della famiglia nel volumetto intitolato “Tracce di memoria”.

Il dottor Lantos ha vissuto da bimbo la deportazione a Bergen-Belsen ed in altri campi di lavoro insieme ai genitori; la sua tenera età ha fatto in modo che tanta parte delle immagini e dei ricordi si sfumassero, perdessero consistenza. Nasce quindi il desiderio di consolidare i frammenti del passato scrivendo una sorta di diario di ricostruzione per non perdere memoria di quelle tracce sbiadite che sono pezzi di vita.
Lantos sembra lontano da certi intenti e circuiti editoriali speculativi, la sua narrazione è avulsa da istinti rabbiosi e spettacolari; si percepisce la voce di un uomo che voglia riunire i pezzi di puzzle disgregatosi nell'età dell'infanzia, età in cui gli eventi si subiscono, età in cui il calore familiare è tutto.
Peter ha perduto la sicurezza del nido familiare a sei anni, affrontando una mutilazione ed un trauma che il tempo non può sanare; tuttavia la sua voce, pur riportando alla luce eventi storici aberranti quali le persecuzioni razziali e l'olocausto, rimane composta, instaurando un dialogo col lettore alquanto pacato, privo di spunti di odio e vendetta.
Oltre a qualche breve accenno alla vita da deportati, di cui la scarsa memoria ha fatto sì che egli attinga ad altre fonti, tanta parte del racconto parla del paese natale e delle sorti dell'Ungheria durante il secondo conflitto mondiale e anche dopo. Una storia politica complessa di cui c'è tanto da raccontare.

E' una lettura che va affrontata per il valore umano del suo contenuto, per ascoltare ancora una volta una storia “particolare” che costituisce un tassello della Storia mondiale “generale”.
Narrazione scorrevole e gradevole per scrittura, fanno del diario di Lantos un momento di riflessione e di conoscenza adatto a qualsiasi genere di lettore.

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Commenti

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Argomento molto serio, che è bene di tanto in tanto riaffrontare. Bella recensione, Silvia.
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Pia Sgarbossa
17 Gennaio, 2015
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Io sto leggendo "L'ultimo sonderkommando Italiano" di Enrico Vanzini; ne ho chiesto l'inserimento ma ancora non ho visto nulla. Mi spiace tantissimo, visto che si tratta di un ultimo testimone di una barbarie incredibile...e che ha superato i 93 anni...
Come nel tuo caso, anche questo autore mi impressiona per la pace interiore che ora sa trasmettere , senza rivendicare odio o provocazioni...
Ciao, Pia
siti
17 Gennaio, 2015
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Ciao Silvia, intanto grazie per la segnalazione. Due le curiosità. Si può leggere a partire da quale età?
Nessun tentativo, da parte del medico, di ricorrere alla tecnica dell'ipnosi per il recupero del ricordo?
Bella segnalazione. Grazie.
Grazie a tutti per avermi letto!
@Pia: non conosco l'autore che stai leggendo, ho letto tanto sull'argomento e spero di leggere presto il tuo commento a Vancini.
@Laura: trovo sia un testo adatto a partire dalla giovanissima età; per quanto concerne l'ipnosi, Lantos non ne fa alcun accenno, piuttosto ammette di aver fatto ricorso a tutta la documentazione esistente sui luoghi in cui è stato costretto a vivere con i familiari, oltre a numerosi viaggi tra Ungheria, Austria, Germania.
Avendo pochissimi ricordi sui lager, il suo racconto spazia dall'infanzia all'età adulta.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
18 Gennaio, 2015
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Io l'ho terminato ieri sera...sono solo in attesa che la Redazione di Qlibri ne inserisca la scheda come da me richiesto...
Enrico Vanzini ha scritto un libro che è una preziosità...lui ha vissuto in prima persona la barbarie umana...non lo puoi perdere tu che sei appassionata di storia.
Pia
In risposta ad un precedente commento
siti
18 Gennaio, 2015
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Grazie per la gentile risposta.
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