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La scimmia bianca e le sue banane
Quando parliamo di scienza siamo soliti considerarla come un insieme di attività di manipolazione, sperimentazione e quantificazione di dati raccolti in laboratorio e difficilmente riusciamo ad assimilarla allo studio del comportamento animale. In questo è consistito il lavoro dell'allora (priva di titoli e dottorati) ventiseienne Jane Goodall, ella ha dedicato la sua giovinezza e tutta la sua vita allo studio dell'individualità degli scimpanzé al fine di identificare la loro storia come specie, ed è per questo che soventemente non le sono stati riconosciuti i giusti meriti del suo operato. L'attribuire un nome ad ogni animale incontrato, l'osservare lo spulciamento reciproco e/o le cure prestate dalle madri ai figli, non è il classico modus operandi delle ordinarie ricerche scientifiche, e pertanto è stato interpretato come uno sconvolgimento delle regole empiriche nonché del contesto sociale ed ecologico che ne caratterizza la vita.
In realtà è proprio grazie a queste meticolose osservazioni che siamo riusciti a delineare i tratti più significativi di questa specie, è solo per merito delle registrazioni, degli appunti presi nella quotidianità animale che siamo arrivati a dire che a quel determinato comportamento corrisponde la situazione/azione x o y. Ed è inevitabile non restare sorpresi quando Mike riesce a conquistare la posizione di maschio alfa non tanto grazie alle sue dimensioni – in realtà modeste tanto che in precedenza ricopriva le ultime fila del branco – bensì squisitamente per la giusta applicazione dell'intelligenza e della capacità di associazione, o ancora come non rivedere in Flo l'atteggiamento di tante madri umane con i loro piccoli e la gelosia dei fratelli e delle sorelle maggiori dinanzi al nuovo arrivato? Questi sono solo alcuni degli esempi che quest'opera ci dona.
Scritta nel 1971 e rivisitata negli anni a venire in relazione all'evolvere delle scoperte conseguite, essa si mostra nella sua più brutale semplicità con l'unico obiettivo di arricchire il nostro animo ed invogliarci alla ricerca. Jane Goodall non fa altro che condividere con noi le scoperte di una vita e senza la pretesa di scrivere un saggio ci spiega con calma e pazienza ogni passaggio, ogni comportamento invitandoci tanto alla riflessione quanto alla stessa osservazione che ha colorato le pagine della sua vita. Un testo ricco, ben articolato, scorrevole e piacevole da leggere. Un romanzo da assaporare con calma e da godersi sotto ogni aspetto e prospettiva. Un testo per il quale è valsa la tanta attesa.
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Commenti
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Non ho parole per ringraziarti del consiglio, e non sai quanto mi dispiaccia averlo già ultimato. Uffa.
Magari ci vorrà tempo ma anche Gorillas in the mist sembra veramente interessante, e sono certa che ti regalerà emozioni indescrivibili. Mi metto alla ricerca di un'altra opera di questo genere, è bello concludere una lettura con questo senso di totale appagamento.. :-)
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Sono felice ti sia piaciuto, bel commento. Ora mi son presa GORILLAS IN THE MIST della Fossey, che deve essere qualcosa di simile ma con i gorilla. Chissa' quando lo leggero', e' un bel mattone in inglese...
Tempo al tempo.