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Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini
 
Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini 2014-11-27 09:29:10 maximgandalf
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
maximgandalf Opinione inserita da maximgandalf    27 Novembre, 2014
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Subire la tradizione...per vincerla

Accadono ancora cose simili nel nostro tempo?
Questa la domanda che spontaneamente è nata e si è sempre più affermata nella mia mente pagina dopo pagina durante la lettura di questo toccante libro.

Ho scritto libro in senso generale, non ho scritto romanzo, perché appunto non è un romanzo ma un’autobiografia che potrebbe anche sembrare irreale per quanto crudele.

Leila (nome di fantasia) è magrebina ma vive in Francia con la famiglia. Ma della Francia ha solo il clima perché la libertà, l’educazione, la disciplina, i diritti, le speranze, le tradizioni non sono quelle occidentali ma quelle del suo Paese cui la famiglia la sottopone con rigorosa attenzione.
Al punto che già da piccola viene data in matrimonio ad uno sconosciuto “per volere della famiglia”.
Questo sarà solo il proseguimento di una vita da incubo, incubo iniziato già tra le pareti della sua casa natale. Vita caratterizzata dalla predominazione dell’autorità maschile nella persona del padre, dei fratelli, del marito al punto da annientarne i diritti, la dignità, la donna, l’essere umano.

Il libro scorre molto veloce ma gli aspetti che vengono narrati fanno riflettere sulla condizione della donna musulmana molto ma molto distante da quella che potremmo immaginare con una mente occidentale.

Ho provato un grande senso di rabbia perché avrei voluto fare qualcosa ma ovviamente è rimasto solo il disagio, aggravato anche dalla totale (comprensibile) indifferenza di chi invece avrebbe dovuto (leggasi la madre).

Ma a differenza di molti altri libri letti sull’argomento, questa volta non c’è rassegnazione, non c’è un continuo e inesorabile assorbimento della propria infelice situazione assumendone il ruolo di vittima.

Questa volta no.

Non per Leila.

Leila reagisce con tutte le sue forze.
Reagisce con la forza di una bambina contro i dettami del padre e dei suoi numerosi fratelli.
Reagisce con la forza di una ragazza contro i sopprusi di un marito imposto e di una suocera invadente e devastante.

Reagisce con la forza di una donna che vuol far di tutto affinché questa situazione non possa in alcun modo ripetersi nel suo bambino ne come vittima ne sopratutto come artefice.

E vince.

La sua straordinaria caparbietà e voglia di vivere la porteranno a vincere la sua battaglia.
E alla fine anche a ritrovare, per la prima volta nella sua vita, la propria famiglia di origine.
Ma il prezzo da pagare è stato molto molto caro. E in fondo la sua famiglia non ha poi tutte le colpe perché vittima a sua volta delle tradizioni magrebine.

Oggi Leila, come si legge già dalla prefazione al libro, vive in una località segreta.

A Lei e a tutte le donne come lei va la mia più profonda ammirazione.

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Mille splendidi soli
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Commenti

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Ciao Massimo.
Grazie per averci segnalato questo libro.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
27 Novembre, 2014
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Bella e sentita recensione.
Pia
2 risultati - visualizzati 1 - 2

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