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Anni d'infanzia
 
Anni d'infanzia 2014-10-31 14:16:22 SARY
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
SARY Opinione inserita da SARY    31 Ottobre, 2014
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Infanzia violata

Il protagonista è Jona Oberski, un bambino rinchiuso in un campo di concentramento in Olanda durante la seconda guerra mondiale. Questo libricino non è un’opera di fantasia, bensì è autobiografico, una testimonianza autentica, i ricordi dell’allora bambino sono memoria storica. Un’infanzia violata, episodi traumatici relegati in angoli remoti della mente, fatti di cui l’essere umano mai avrebbe dovuto rendersi protagonista, scene che dovrebbero solo scorrere in un film horror. Ci sono voluti anni di terapia per far tornare tutto a galla, il risultato è un pezzetto di storia sofferente. Un riassunto della sua esperienza e della di lui famiglia di origine; in fondo al libricino Jona ringrazia la famiglia adottiva, la convivenza con una vittima sopravvissuta all’orrore è ben lontana dall’essere semplice, lui stesso lo ammette.
In poche pagine si capisce, si coglie e si fa proprio il dolore di questa gente. La normalità, la quotidianità dall’oggi al domani spariscono lasciando il posto all’incertezza e alle privazioni. Svegliarsi la mattina con ancora accanto un genitore è un lusso. Mangiare segretamente gli avanzi nel pentolone è un privilegio. Non vedere il corpo del proprio papà abbandonato nell’obitorio sopra una montagna di carne in putrefazione è fortuna allo stato puro. Urla, spari, gemiti, pianti, silenzio, freddo, paura, puzza, sono il pane quotidiano per chi vive nel campo di concentramento, per chi sopravvive. Poi la salvezza, così improvvisa, così agognata, così in ritardo.
Veloce, breve, intenso, estremamente semplice senza virtuosismi letterari, toccante, genuino, triste, gli occhi di un bambino sono infinitamente strazianti. Il finale uccide le speranze, forse le generazioni successive avranno ricominciato a sognare.
Concludendo, al lettore non resta che ascoltar Jona con la massima attenzione per non dimenticare mai.

“Mi misi a strillare che lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell’infermeria e che io volevo andare almeno a salutarlo un’ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo sopra i cadaveri.”

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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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Bella la tua recensione, Sary. Il testo mi attira molto.
Un bel commento, Sary. Il libro dev'essere interessante.
In risposta ad un precedente commento
Donnie*Darko
31 Ottobre, 2014
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Mi aggiungo al coro dei complimenti. Solitamente evito libri sull'olocausto con protagonisti i bimbi, ma questo mi ha incuriosito grazie alla tua recensione.
interessante segnalazione, Sary!
occorre ricordare sempre!
ne ho letti tanti di libri sul tema, questo non lo conoscevo, grazie
Ho visto il bel film che ne è stato tratto: "Jona che visse nella balena".
Agghiacciante, io ho il blocco sull'argomento.
Bel commento :-)
Rollo Tommasi
01 Novembre, 2014
Ultimo aggiornamento:
01 Novembre, 2014
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"Un pezzetto di storia sofferente": bellissima espressione per racchiudere il tanto e il poco che siamo (ancor di più in situazioni come quella del libro) di fronte alla vita e alla condivisione di questo mondo con gli altri.
Sary semplicemente complimenti.
Mariangela
SARY
03 Novembre, 2014
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Grazie a tutti. Io lo consiglio, breve ma intenso.
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