Dettagli Recensione
Martha Nasibù
Il 3 ottobre 1935 le truppe di Mussolini invasero l'Etiopia con una forte superiorita' di uomini e armi, sia convenzionali che proibite ( fecero largo uso di iprite ), dando il via ad un conflitto il cui esito era scontato. Tra le varie figure militari etiopi ci soffermiamo sul degiac Nasibu' Zamanuel, comandante in capo delle armate del fronte sud che mori' all'eta' di 42 anni in seguito alle lesioni dei gas vescicanti.
MEMORIE DI UNA PRINCIPESSA ETIOPE e' un'autobiografia scritta dalla ultra settantenne Martha Nasibu', figlia in seconde nozze del degiac. Il libro si divide in due tronchi principali : il primo e' ambientato in Etiopia e racconta le vicende della piccola Martha e dei suoi fratelli prima dello scoppio della guerra e nei primi mesi del conflitto. La seconda parte si focalizza sull'esilio della sua famiglia durato otto anni tra Italia, Grecia e Libia sotto il costante controllo dei fascisti.
Il lavoro dell'autrice si propone prevalentemente come un memoir, privo di tecnicismi ma fitto di aneddoti e ricordi di un'infanzia travagliata ed in costante spostamento, altalenante la vita della famiglia Nasibu' tra le esclusive ricchezze dell'aristocrazia di Addis Abeba e la fame, denominatore comune ovunque durante la guerra.
Riccamente caratterizzato e interessante nel contenuto, lo stile non mi ha soddisfatta pregiudicando il bilancio finale.
L'utilizzo del passato remoto infarcito di dialoghi coniugati al presente mi ha lasciato una sensazione di irrealta'. Spesso ci si sofferma su dettagli un po' troppo banali, che rallentano il libro invece che arricchirlo. Buona questa struttura se c'e' coinvolgimento emotivo, che nel mio caso non c'e' stato affatto, purtroppo.
Direi quindi un lavoro interessante sia per localizazzione che per periodo storico, da sperimentare, perche' se la forma non vi arreca alcun fastidio ( non avendo difetti evidenti) potrebbe essere una buona lettura.
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Commenti
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forse l'editing poteva essere più curato...
In realta' l'editing non mi sembra male, non ci sono nè refusi nè errori grammaticali.
Credo che non sia nemmeno tanto un problema di traduzione, credo questo sia proprio il suo modo di scrivere. Cio' detto la mia reazione e' personalissima, puo' essere che ad altri piaccia ed emozioni. Navigando su internet il libro e' recensito benissimo ovunque.
Prendetemi con le pinze :-)
Sono un po' pentita di quel tre in contenuto, potevo dargli quattro ma non si puo' cambiare.
Che tirchia.
non è esattamente il mio genere ma essendo appassionato di storia mi ha intrigato molto. Seguo spesso i tuoi commenti e debbo ammettere che le tue letture sono particolarmente ricercate. Complimenti!
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Non conosco il libro. Probabilmente è un interessante documento storico. Per le opere scritte in lingua straniera, sappiamo, conta molto la traduzione.