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Amore di isabel Allende
Sicuramente Isabel Allende non è la mia scrittrice preferita e anche questo suo ultimo romanzo, che non è altro che un résumé degli episodi d’amore e di passione dei suoi libri più importanti, me lo dimostra. Pensavo di leggere un nuovo romanzo dell’autrice cilena, dedito all’amore e al sesso, invece è solo un’antologia di un déjà lu.
Il romanzo è suddiviso in sezioni, che vanno a rappresentare le varie stagioni dell’amore: dal risveglio alla maturità.
Di questa scrittrice amo i personaggi femminili, tratteggiati sempre molto decisi e passionali, al contrario di come la cultura sudamericana da cui proviene l’autrice, vorrebbe vedere la donna.
La Allende dice di aver appreso molto sul sesso e sui sentimenti dalle letture di nascosto fatte da bambina (lesse il marchese de Sade a nove anni) e che queste letture clandestine abbiano influito sulla sua opera omnia.
Nel capitolo “Il Risveglio” l’autrice confessa che anche per lei, come per tutti, l’ardore e il tumulto iniziali sono la parte migliore di ogni amore carnale. Dal capitolo “Primo amore”, cita una frase tratta da La Casa degli Spiriti: " La luna percorse tutto l’orizzonte, ma loro non la videro, perché erano intenti ad esplorare le profondità più intime, penetrando ognuno nella pelle dell’altro, insaziabilmente”. Nella sezione “La Passione” la Allende confessa che “il piacere di scrivere lentamente e nel dettaglio un incontro erotico, supera abbondantemente il piacere di viverlo”, poiché “pochi uomini sanno soddisfare una donna e molti meno sono interessati a farlo”. A seguire parla di “Gelosia”, “Amori contrastati”, “Eros e umorismo”, “Magia dell’amore”, “Amore duraturo” e finisce con il capitolo “Nella Maturità”. Qui dà il meglio di sé, quando scrive:”Willie (il marito) disse che io ero la sua anima, che mi aveva aspettato e cercato nei primi cinquant’anni della sua esistenza, sicuro che prima di morire mi avrebbe trovato”. E ancora “Willie mi conosce più di me stessa e nonostante tutto mi ama. Siamo l’uno dell'altra, cosa si può volere di più” ed infine “Con il naso sul suo collo ringraziai la fortuna di essere incappata per caso nell’amore che dopo tanti anni conservava ancora intatto il suo splendore. Abbracciati, leggeri nell’acqua calda bagnati dalla luce ambrata delle candele, sentii che mi fondevo con quell’uomo con cui avevo camminato per un percorso lungo e sconnesso, inciampando, cadendo, rialzandoci, tra litigi e riconciliazioni, ma senza mai tradirci. La somma dei giorni, dolori e gioie condivise, era già il nostro destino”.