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Ovunque sarai
 
Ovunque sarai 2014-04-02 19:57:21 ALI77
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    02 Aprile, 2014
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UNA STRAORDINARIA TESTIMONIANZA

Inizio facendo una premessa, a me piacciono molto i libri che raccontano una storia vera, e questo in particolare mi ha molto colpito.
Quando una persona decide di scrivere di sé e della propria vita cerco sempre di leggere avendo profondo rispetto per quello che viene raccontato.
In particolare, per questo libro credo non ci siano parole per descrivere la crudeltà, l’orrore e la violenza che la protagonista, Olga ha provato nel suo viaggio. Come lei stessa dice nel libro “alcune immagini non si possono dimenticare non vanno via, restano lì con me anche oggi dopo moltissimi anni”.
Come detto sopra la storia ruota intorno a Olga, giovane donna croata che percorrerà più di 3000 km alla ricerca dell’amore della sua vita, Julius. Il libro comincia nel 1923, anno di nascita della ragazza, mentre il viaggio che compie Olga avviene molti anni dopo nel bel pezzo della seconda guerra mondiale.
Olga ha un passato difficile, un rapporto complicato con il padre che un giorno di punto in bianco lascia lei e la madre per andare a vivere con un’altra donna.
Le uniche persone che le vogliono bene alla protagonista, sono la nonna materna e la madre ma ben presto dovrà dire addio ad entrambe e sarà costretta ad andare a vivere con il padre e la matrigna.
Il rapporto nella nuova casa non è semplice ma riuscirà a trovare alcune amiche con cui confrontarsi e grazie a zia Alice ritrova l’affetto perduto di un parente.
Con l’inizio della guerra tutti gli ebrei dovevano andarsi a registrare così anche la matrigna di Olga che era ebrea.
Come si può bene immaginare questo popolo in questo particolare periodo storico fu emarginato, così anche la famiglia di Olga che spesso era costretta a restare a casa e con il corso del tempo hanno considerato questo luogo come un posto sicuro.
L’unica occasione di svago era il circolo sociale ed è lì che Olga incontra per la prima volta Julius un diplomatico ungherese, più simpatico che di bell’ aspetto.
Come più volte la scrittrice racconta, all’inizio a lei non piaceva affatto quest’ uomo, che a suo dire era troppo diretto, e non era proprio il suo tipo.
Poi evidentemente con il passare del tempo le cose tra i due cambiano e si innamorano.
Gli eventi vengono raccontati in maniera scorrevole e veloce quindi non ci si annoia, devo dire che questa ragazza per fare tutta quella strada deve essere stata determinata, deve avere avuto un amore veramente grande per quest’uomo e in alcuni casi è stata fortunata a scampare ai bombardamenti, ai soldati,alla fame e alla malattia.
Non vi anticipo nulla sul finale vi dico soltanto che io sono rimasta di sasso, che il destino può determinare delle scelte e dei fatti che cambiano la vita delle persone.
Credo che Olga sia una gran donna, tenace, che ha avuto il coraggio di inseguire i suoi sentimenti e di aiutare le persone a cui teneva di più, anche se questo poteva metterla in pericolo.
Fino alla fine anche se aveva visto delle cose terribili, credeva ancora nella bontà dell’animo umano e sperava in un futuro migliore.
Tante volte lei si è sentita o si è ritrovata a cavarsela da sola e sempre è riuscita a rialzarsi con un nuovo slancio, sempre più forte, di sicuro ha avuto molti momenti bui ma poi ha sempre ricominciato a vivere.
E’ un personaggio veramente da ammirare, di buoni principi e non è da tutti rischiare la vita per salvarla ad altre persone.
Una storia che è difficile dimenticare, che ti resta nel cuore, consigliato a chi ha già letto o a chi vuole leggere dei romanzi riguardanti il periodo dell’Olocausto.

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