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Anna e Fedor
Da qualche anno Bompiani pubblica le memorie di Anna Grigor'evna, seconda moglie di Dostoevskij.
Anna rimase accanto a Fedor per quindici anni, fino alla morte di quest'ultimo nel 1881 e nel 1911 iniziò a raccogliere i suoi ricordi in un diario, successivamente dato alle stampe.
Il racconto in prima persona di Anna, oltre che essere di estremo interesse per conoscere da vicino il romanziere senza filtri da parte della critica, risulta davvero intenso sul piano emotivo e dei sentimenti.
Le parole di Anna destano una sensazione di genuinità e di calore umano, portano alla luce in maniera vivida le problematiche della vita familiare, le traversie economiche, gli accidenti dovuti alla salute malferma e precaria dello scrittore, la disperazione causata dalla perdita di due figli; eppure fa da contraltare lo spirito tenace e combattivo di una donna estremamente moderna nel sentire, nel pensiero e nell'agire.
Traspare dalla ruvidità di questo racconto una giovane donna, che ha rinunciato alla possibilità di avere una vita forse più tranquilla, in nome di un sentimento di amore e dedizione molto forte, un sentimento che la legherà a Dostoevskij per la vita, nonostante i sacrifici e le avversità.
La vera chicca di queste memorie è quella di fornire ai lettori di Dostoevskij un'occasione straordinaria, ossia di conoscerlo dall'interno, di conoscere prima che il romanziere l'uomo, il padre, il marito. Attraverso i ricordi, gli occhi, il cuore di Anna ne emerge la figura di un uomo dotato di estrema sensibilità, devoto alla famiglia, riconoscente verso la moglie, innamorato dei figli giunti in tarda età, mosso da un animo generoso verso il prossimo, sfruttato da amici e parenti opportunisti.
Un uomo vessato da debiti e creditori, un uomo segnato dalla malattia con cui cercò di convivere una vita intera, ma che certamente lo condizionò sotto tanti aspetti.
Grazie a quest'analisi intimista, è possibile cogliere infiniti spunti e notizie per comprendere la genesi ed il percorso creativo di alcuni romanzi; seguendo talune cronache dettagliate di Anna, un lettore conoscitore della penna di Dostoevskij può senza dubbio uscirne arricchito da quest' opera, carica di immagini, di avvenimenti, di ricordi dolci e amari.
Illuminanti le pagine in cui la moglie descrive la maniera di scrivere di Dostoevskij, la nascita dell'idea e dei personaggi di un romanzo, le ore dedicate alla scrittura; insomma ella ci fornisce una rappresentazione vivida del letterato, sempre con naturalezza e pacatezza, senza utilizzare toni enfatici e celebrativi.
Non ci è dato conoscere fino in fondo se le memorie di Anna Grigor'evna abbiano subito contaminazioni e rimaneggiamenti; vero è che stilisticamente si mostra come un lavoro ben curato, fluido e non frammentato.
Forse per merito dei suoi studi anche Anna possedeva una buona capacità espositiva e ce ne dà conto nell'ultimo atto d'amore verso il marito, imprimendo nero su bianco i suoi ricordi, almeno questo ci piace pensare.
Un titolo poco conosciuto, che offre una lettura gradevole ed emozionante, un mezzo di approfondimento per chi conosce Dostoevskij o per chi dovesse accingersi alla sua lettura.
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Commenti
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Non ho capito se e' scritto come un diario o se e' una narrazione ricavata dal diario.
No ma che impressione la copertina, ti sembra mica uguale a Jovanotti ?
:-)))
Il testo viene dato come pubblicazione originale delle memorie scritte da Anna, senza la mano di un curatore che le abbia ricucite. Alcuni capitoli sono belli corposi, lontani dalla brevità di un diario.
Stilisticamente molto appetibile
Tuo marito ha per caso mai letto una biografia di Dostoevskij? sai è un genere che mi interessa molto e ne sono sempre alla ricerca...
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