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Jane, la strana scimmia bianca
In copertina una famosa foto di National Geographic che e' per me il big bang della perfezione, un'equilibrata e pacifica esplosione di homo sapiens, regno animale e regno vegetale.
Jane Goodall e' un'etologa inglese cui va il merito di uno dei piu' incredibili ed importanti studi sulla vita degli scimpanze' nel loro habitat naturale.
Nata nel 1934, fin da bambina prese una decisione: andare in Africa.
Se un sogno di fanciulla e' per lo piu' destinato a svanire nel nulla, per una serie di coincidenze ed una passione inenarrabile per gli animali, Jane poco meno che ventenne- priva di qualsiasi titolo accademico - si reco' in Kenya, nella riserva del Gombe per studiare il comportamento di questa specie.
Eccola allora alle cinque del mattino, una fetta di pane ed una tazza di caffe', abbandonare l'accampamento ed arrampicarsi sola per i sentieri della fitta ed ostile giungla.
Finalmente, dopo mesi di appostamenti ed incursioni andati a vuoto, un primo esemplare permette alla strana ma inoffensiva scimmia bianca di avvicinarsi.
Penna senza lode e senza infamia, semplice scorrevole e del tutto priva di tecnicismi, concedetemi di assegnare un punteggio alto allo stile non per la forma ma per il dono dell'ubiquita'. Questo testo non e' solo lettura, e' talmente fitto di pagine sul comportamento degli scimpanzè e dell'ambiente circostante da rivelarsi un'esperienza vera e propria. Descrizioni lente e fitte sì, ma che fretta avete, bisogna solo tacere e guardare, immobili e increduli tra le liane.
Sento ancora addosso l'umidita' e la bellezza della foresta al chiaro di luna, dove mi sono commossa spiando una madre che tiene un cucciolo neonato sulle ginocchia, sorreggendogli la testina con la mano. Dove ho riso osservando una coppia cui mostravo un casco di banane che esultante rideva e si abbracciava e si baciava dalla gioia per minuti, prima di correre a mangiare i frutti.
In queste trecento pagine gli anni di Jane in Africa e le sue scoperte sono stati piu' miei che mai.
Un'esperienza bella, intelligente, dolce e gratificante che consiglio a chi ama questi animali ma anche a chiunque altro. Anche a chi li odia, sia mai che per mezzo di un libro l'ombra di distruzione dell'uomo si diradi e si trasformi in rispetto per le altre specie - un'ombra in meno e' meglio di niente-.
Prezioso, insolito, buona lettura.
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Commenti
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Interessante!
Valentina
Diane Fossey non era certo l'unica ad amare i primati.
saluti paola
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Ma...