Dettagli Recensione
Le vere memorie di una Geisha
Questo libro mi è rimasto nel cuore.
Io ho nettamente preferito le memorie di Mineko Iwasaki al best seller di Arthur Golden, ovvero un romanzo molto avventuroso, che stravolge i concetti, la cultura e i valori di questo antico e misterioso mondo.
Cosa c'è di segreto? Il libro stesso! Nessuna Geisha prima di Mineko ha avuto il coraggio di raccontare, contro tutte le regole del suo mondo, la sua odissea. Dal distacco dalla famiglia di origine, l'adozione, gli studi e l'apprendistato da Maiko, fino alla sua inarrestabile carriera da Geiko adulta, a cui lei stessa decide di porre presto una fine.
La tecnica narrativa, così vivida e delicata, mi ha trascinata in quegli ambienti, dove ho sentito il profumo del tè, ascoltato le pacate conversazioni in un'ozashiki, assistito al rituale di vestizione di una Maiko e ascoltato il fruscio del suo kimono sul tatami.
Ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero è descritto da una donna che ha profondamente amato la sua vita e il suo lavoro, e che ha tanto cercato, invano, di cambiare il sistema di Gion Kobu, il quartiere di Kyoto dove vive.
Mineko dedica Una piccola parte del libro ai due uomini della sua vita, il suo grande amore Toshio, e suo marito. Di Toshio sappiamo quasi tutto: è sposato, uomo di grande cultura e tante contraddizioni che conquista Mineko dopo una triennale e paziente sfida. I due, per tutta la loro storia, rimarrano solo due amanti, ma le vite di Mineko e Toshio saranno sempre legate a doppio filo.
Al contrario, il marito Jin viene descritto con pochi ed essenziali tratti, che secondo me denotano la volontà di Mineko di proteggere la sua vita, la sua intimità.
Insomma, un bel libro, da leggere senza fretta...
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