Dettagli Recensione
La gata
"La gata" è parola spagnola sta per "gatta", chi è? Una splendida messicana di nome Tristessa "gli occhi sono radiosi e scintillanti e la guancia umida di
bruma e i capelli da india neri freschi e lisci divisi in 2 treccine dietro la nuca
con l'acconciatura ondulata". E' una gatta speciale, es muy dolorosa, difficile starle dietro, sono molti quelli che a Città del Messico si contendono i suoi
favori di bellissima Lolita, un tempo, oggi che la scopre Jack Kerouac, magra
è la sua pelle bruna, si attacca alle ossa, piccole stampelle perchè la morfina, il diavolo
che l'ha conquistata e la tiene prigioniera, la sta consumando.
"Magnifiche increspature di pera modellano la sua pelle fino agli zigomi, e
lunghe palpebre tristi, e la rassegnazione della Vergine Maria, e vellutata
carnagione caffè e occhi di uno straordinario mistero con un lamento di
dolore inespressivo come la profondità della terra per metà sprezzante e per
metà penoso".Il Poeta della beat generation si lascia andare in questa storia d'amore impossibile,
in questa storia di redenzione per una donna perduta,in un Messico torbido fatto di spacciatori alcolizzati e prostitute , tutti vivono alla giornata, senza cercare un senso alla vita, senza chiedere null'altro che la felicità dei tossicomani: la roba. Ma anche lui, Jack, come Tristessa cerca la felicità nelle droghe ben consapevole alla fine sarà destinato a percorrere la strada sterile di queste povere anime inquiete e pensose. El Indio, l'amico di Tristessa è sempre pronto con la siringa per l'iniezione quotidiana di veleno. Tutti i personaggi di questo romanzo cercano nello sballo, la forza di reagire a questa vida que es dolor...
Non siamo nulla.
Domani possiamo essere morti.
Non siamo nulla.
Tu e Io.