Dettagli Recensione

 
Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini
 
Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini 2012-10-28 12:05:34 Amarilli73
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Amarilli73 Opinione inserita da Amarilli73    28 Ottobre, 2012
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sposata a forza

Agghiacciata. Arrabbiata. Delusa. Questi i miei stati d’animo mentre leggevo l’autobiografia di Leila (il nome è di fantasia, ma la sua storia è tragicamente vera).

Agghiacciata, perché la vita di Leila (nata in Francia da una famiglia marocchina) diventa un inferno sin da quando è piccolissima, non appena le nasce il primo di tanti fratelli maschi. Da quel momento Leila, pur essendo ancora una bambina, diviene l’aiutante della madre, la seconda donna di casa destinata a fare praticamente tutto. Perché i maschi (e sono tanti in famiglia, tra padre e fratelli) non devono fare nulla, quella è la legge. Che sia il riordinare dopo aver giocato, versarsi il caffè alla mattina (se Leila si attarda, i fratelli si siedono semplicemente a tavola e aspettano che sia lei a portare la colazione), lavare le tazze prima di partire, svuotare il portacicche dopo che loro hanno passato ore a fumare in soggiorno, e a conversare (mentre Leila, oltre a studiare, ha nel frattempo lavorato con la madre, e badato ai fratelli più piccoli). E le cose non peggiorano con il passare degli anni, anzi. E’ uno sprofondare in un girone sempre più nero, con crisi continue di Leila, che vorrebbe ribellarsi e viene risucchiata e annichilita.

Arrabbiata, perché non è possibile che nella Francia dei giorni nostri (ma queste cose potrebbero accadere anche tra le mura di un appartamento nel nostro stesso condominio)una giovane donna, una volta sviluppata, divenga per la sua famiglia e per la società che la circonda semplicemente una “membrana” che deve rimanere chiusa (scusate la crudezza, ma così è: finché Leila rimarrà vergine, avrà un valore; se no, sarà solo carne adulterata di cui disfarsi…); e così la verginità diviene l’ossessione di Leila, ogni contatto con estranei diviene sospetto, ogni conversazione con maschi che non siano padre/fratello diviene proibito, e basta che Leila si metta una gonna un po’ più corta o un filo di trucco per uscire perché i vicini mormorino, e i genitori siano costretti a portarla di corsa dal ginecologo, per avere il “certificato di imene intatto” da esibire a difesa del suo onore.

Delusa, perché (incredibile a dirsi) nella vita di Leila il ruolo peggiore lo giocano le donne. A cominciare dalla madre, che pure ricorda di avere avuto una vita-inferno identica e non fa nulla per risparmiarla alla figlia (tutte le sofferenze sono ripagate, se si ottiene la benedizione di avere tanti figli maschi!), fino alla suocera, orrenda figura di matriarca la cui vita ruota tutta intorno all’adorazione del figlio e per cui la nuora, una volta entrata in casa, diviene una sorta di serva personale, senza diritti e senza considerazione.

E purtroppo non è una storia di vittoria, perché Leila (forse) reagisce, ma l’inferno brucia ancora tutto intorno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi si chiede come sia la vita (a volte) di quelli che ci vivono accanto
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

...non ci sono parole... grazie della segnalazione Ama...
Agghiacciante, ma c'è un periodo che hai scritto che, con piccole modifiche, mi riguarda da vicino: "la suocera, orrenda figura di matriarca la cui vita ruota tutta intorno all’adorazione della figlia e per cui il genero, diviene una sorta di servo personale (e della figlia), senza diritti e senza considerazione".
In risposta ad un precedente commento
EvaBlu
28 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
L'ho letto anche io diverso tempo fa... Il mio applauso più grande Ama! Non potevi dire meglio!...
Quante donne al mondo soffrono per la loro condizione di ancora completa inferiorità, che vergogna!...
@ Rak, sulla suocera avrei anche io il mio bel dire (arrivo fino al punto adorazione :)), ma se per te vale anche il resto del paragrafo...tocca legarla e torturarla finchè non smette :DDD
Bella analisi, Amarilli ("consigliato a chi..." compreso)!

28 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Toccante recensione Amarilli....brava!
In risposta ad un precedente commento
Amarilli73
29 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Federica, Sara, Marcella ed Eva!

Grazie anche a te, Rak! E dai, quando parli così sembri mio marito! Che ogni tanto mi dice di temere il giorno in cui mi trasformerò nella copia di mia madre.... E io gli rispondo sempre che i generi, per le suocere, sono come dei figli adottivi ....:)))))
Bella recensione Amarilli! :)
7 risultati - visualizzati 1 - 7

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Triste tigre
Il mio sottomarino giallo
Psicopompo
Un'estate
Le schegge
Perdersi
Dipendenza
Gioventù
Infanzia
Nuoto libero
Il ragazzo
Gli anni
Le inseparabili
Abbandono
Chiamate la levatrice
Un pollastro a Hollywood