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Il Bronx del Nord
Identificazione.
Per me è stata intensa, immediata, quasi sofferta. Il motivo è evidente: la trama contiene numerose, forti analogie con la mia storia personale. No, non soffro della stessa malattia. Eppure, quante analogie, anche nei sintomi.
Febbre.
La conosco bene. Prolungata, inesplicabile, lieve ma tenace. Non proprio febbre, ma febbricola, brace che consuma. Un nemico che non dà mai tregua, che nasconde il suo volto.
La diagnosi.
Finalmente conosciamo il nome del nemico. Finalmente, abbiamo strappato la maschera. Finalmente possiamo scegliere le armi più adatte per combatterlo. Finalmente! Come spiegare il sollievo che si prova a chi non ha mai vissuto un’esperienza simile? Ce ne vuole, di talento.
Il presente narrativo scorre senza inciampi tra passato e presente, attraverso una scrittura che brilla di aurea semplicità. Le parole scorrono come acqua di fonte, mentre le stanze quotidiane del passato e del presente si alternano si rincorrono, danzano, si palleggiano gli elementi di un puzzle a quattro dimensioni: il tempo trascina il dramma di tre generazioni su uno spazio dai limiti ingombranti.
Rozzano, "il Bronx del Nord”.
Un piccolo centro che fa paura, a dismisura d’uomo. Qui l’aria non è soltanto popolare. Qui si sente puzza di criminalità, di decomposizione, di chiuso. Qui affondano, in bella vista, le radici del male.
Passato e presente tracciano punti interrogativi pesanti, rivolti al futuro. La malattia traccia un confine preciso: prima e dopo sono lì, ben delineati. E poi? Quali segni inciderà all’interno, nella carne, e in superficie, nell’immagine riflessa dallo specchio e dagli occhi del mondo? Quali cambiamenti porterà nelle relazioni affettive, nei rapporti famigliari, nelle abitudini, nel lavoro? Quante scelte cadranno nell’impossibilità? Quante nuove porte, non necessariamente sgradite, si apriranno?
Non tutti scrivono la propria autobiografia. Tutti noi, però, ci raccontiamo, usiamo memorie, parole e immagini per costruire il nostro Sé, per diventare i protagonisti della storia che viviamo. L’opera di Jonathan Bazzi racconta una storia molto simile e molto diversa dalla nostra, ottima da leggere o da ascoltare. La consiglio a tutti. #febbre #recensione #JonathanBazzi #raccontoautobiografico #FandangoLibri
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Un caro saluto
Chiara