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Ora dimmi di te. Lettera a Matilda
 
Ora dimmi di te. Lettera a Matilda 2019-11-01 20:10:20 valepd
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valepd Opinione inserita da valepd    01 Novembre, 2019
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Stima e ispirazione

Non saprei neanche da dove iniziare a parlare di questo libro.
Non vi dirò che è strappalacrime, che è toccante e struggente. No.
Semplicemente l'ho trovato motivante, una sorta di fonte di ispirazione. Non avevo mai letto nulla di Camilleri, mai. Ma non so perchè questo titolo mi è rimasto impresso da quando, anni fa, avevo sentito in tv di questa sua nuova pubblicazione.
Chiaro è che Camilleri bene o male lo conosciamo tutti, soprattutto per la serie Montalbano.

Ma in questo libro si vede un altro Camilleri, si vede l'autore dietro quella serie di successo, si vede tutta la sua lotta come impegno sociale e politico. Si vedono tutti gli sforzi per inseguire la carriera ambita, l'attaccamento alla famiglia, alla moglie, ai suoi vari lavori e ai suoi vari talenti.
Di certo non si possono negare, appunto, i talenti di questo autore... non solo autore, ma anche sceneggiatore, regista. Ha svolto svariati lavori, in tv, in teatro e tra le pagine dei libri.

«Nel corso degli anni cercavo semmai di scalfire la consistenza delle loro idee per vedere quanto esse fossero resistenti, pronto a tirarmi indietro e a mettere a loro disposizione tutto il mio sapere e la mia esperienza, purchè le loro concezioni raggiungessero una forma compiuta. Questa è stata la base del mio insegnamento, un insegnamento di libertà.» (p.57)

Per questo ho parlato di ispirazione: la sua capacità di mettere tutto in discussione, di informarsi, la sua passione per la cultura, il teatro e la letteratura l'hanno portato dove tutti l'abbiamo conosciuto.
Questo libro ti dà il coraggio di osare, di mettersi in gioco, di sfruttare al meglio le proprie capacità e le proprie passioni.
La faccio troppo romanzata? Possibile.

«Come scrittore non ho mai voluto chiudermi dentro a una sorta di prezioso isolamento. La "turris eburnea" tanto vagheggiata da alcuni miei colleghi è per me un luogo inabitabile; nei miei romanzi la politica intesa come partecipazione sociale non è mai stata del tutto assente.» (p.75)

Questa lettera a Matilda è scritta appunto per farsi conoscere, da lei, dai suoi lettori e anche da chi, come me, ancora non aveva conosciuto da vicino l'autore.
Un libro che si legge in neanche due ore, piccolo, poche pagine e con una impaginazione che non lascia spazio a tantissimo testo nelle pagine. Per cui, credetemi, sono poche pagine ma che, alla fine, vi lasceranno con la sensazione di non esservi mai davvero sforzati al massimo, di non aver davvero seguito tutte quelle passioni per cui, per voi, davvero ne valeva la pena.

Credo di essermi affezionata a questo libro, recensione forse poco oggettiva ma, davvero, lo consiglio a tutti voi. Qualunque sia la vostra età, vocazione etc...

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Commenti

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siti
02 Novembre, 2019
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Ciao Valeria, ti posso consigliare allora, su questa stessa scia , "Esercizi di memoria"?
In risposta ad un precedente commento
valepd
02 Novembre, 2019
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Certo! Me lo segno subito per non scordarlo.
Grazie mille!
2 risultati - visualizzati 1 - 2

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