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Odore di fantasmi e miracoli da perpetrare
Terra di crolli e miracoli l'Abruzzo lo è sicuramente più di altre. Perché noi abruzzesi col terremoto ci conviviamo da sempre. Il terremoto, o "tritticata", come scrive la Scorranese, è un evento che si presenta a sua insindacabile discrezione. A noi un'unica scelta: subirlo in silenzio sperando che passi in fretta e senza troppi danni.
"Portami dove sei nata" è il primo libro della giornalista del "Corriere della Sera" Roberta Scorranese, un'opera in cui sono confluiti numerosi ricordi di famiglia ma anche i racconti dei vecchi abitanti di Valle San Giovanni, il paesino del teramano in cui l'autrice è nata. Storie di persone chiamate per soprannome e raccontate in ragione di un affetto confidenziale e di un incondizionato rispetto.
La Scorranese innesta nelle memorie tramandate in casa da nonni, zii e genitori, il racconto dei suoi incontri recenti con chi ha vissuto sulla propria pelle i tragici terremoti degli ultimi anni; gente che dopo i crolli, la devastazione, il silenzio e la polvere ha deciso di rimettersi in piedi e provare a imbastire l'ennesimo miracolo. Episodi lontani e fatti più recenti si affiancano esplorando i territori del sacrificio, della perdita, della comunanza e della ricostruzione.
La fiaba lontana di nonno Gino e nonna Chiarina, originata dallo scandalo de "lu peccat’ gross’ gross'", viene accostata a episodi contemporanei che spiegano, a modo loro, altre forme di rinuncia, tolleranza e solidarietà. Ispirandosi alla vita vera di oggi e di ieri, la Scorranese, con una scrittura volutamente e amabilmente contaminata da parole in dialetto, ha saputo portarci esattamente nel posto in cui è nata, quella terra d'Abruzzo a cui si appartiene in maniera viscerale e schietta anche quando si vive a Milano da tempo e si scrive in una forma impeccabile per un'importante testata nazionale.
Convince, dunque, l'opera d'esordio di Roberta Scorranese. Un libro che è, al tempo stesso, romanzo e cronaca, fiaba e memoria, documento e invenzione letteraria. Ovviamente siamo in presenza di una donna che sa scrivere e lo fa per mestiere da anni. Un'intimità con l'arte della scrittura che porta l'autrice a gestire le parole con abilità, nitidezza e intelligenza. Doti per niente trascurabili.
Indicazioni utili
"L’altra figlia" di Annie Ernaux