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Di chi è questo cuore
 
Di chi è questo cuore 2019-03-29 13:50:52 Antonella76
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    29 Marzo, 2019
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La realtà attraverso gli occhi di uno che corre...



Difficile dire di cosa parli questo libro...un po' romanzo, un po' autofiction, un po' cronaca, un po' saggio filosofico.
Covacich si mette a nudo e diventa protagonista di se stesso...o forse solo "veicolo" per parlarci di altro.

Lui corre, nonostante la scoperta di un problema cardiaco, non riesce a rinunciare ai suoi chilometri, alle sue scarpe da corsa, al piacevole contatto con il tessuto tecnico dell'abbigliamento sportivo, e se pur con un'andatura più tranquilla, ci porta con sé per le strade di Roma Nord e nei suoi pensieri, nei suoi ragionamenti.
Troviamo i senzatetto che si stordiscono nel vino a buon mercato per arrivare a sera, gli spritz e i lupini consumati in un bar del Villaggio Olimpico, gli zingari con i loro accampamenti, i lavavetri e i loro modus operandi, i topi, gli alberi, le donne...
Covacich prende la sua vita e ne estrapola momenti, donandoci riflessioni, storie, appunti, domande.
Perché il ragazzino in gita scolastica precipita dal balcone dell'albergo?
E perché lui riesce a percepirne quasi il sollievo?
Il cane legato alla catena, soffre? Oppure si sente padrone assoluto e soddisfatto del suo mondo che finisce esattamente dove lui riesce ad arrivare?
Siamo davvero come alberi, piantati a caso uno accanto all'altro?
Siamo davvero così soli?
Sarà vero che la morte arriva solo quando la vita decide di lasciarle un po' di spazio?

Ma, soprattutto, chi è quell'uomo che di notte fuma in casa sua e che vede soltanto lui?
L'alter ego dell'autore si materializza in una sorta di Zuckerman grasso, nudo e osceno.

Un libro che si assapora piano.
A volte spietato, ma anche dolce e ironico.
Reale e realistico, ma ricco di iperboli mentali.
Una lettura che non presenta nessun cedimento, nessun momento noioso, che ci fa guardare la realtà circostante attraverso un filtro nuovo, attraverso occhi attenti e indagatori.
Covacich si conferma, per me, un acuto osservatore del nostro vivere quotidiano, un uomo che non ha timore di ammettere le proprie debolezze, i propri limiti e in grado di trasformare qualcosa di molto intimo in qualcosa di molto universale.

Un libro senza una storia, ma pieno di storie.




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