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L’uomo è una imprevista anomalia
"Io sono un essere logico, e lo sono ancora di piú quando la mia mente impazzisce per effetto della depressione maggiore. Questa è la parte piú difficile da far comprendere a chi non si è mai ammalato di depressione, ma è anche il piú subdolo degli inganni. Per un malato di depressione la visione è netta, senza nebbie. Una persona non affetta da depressione invece ha una visione sfocata, lavora di fantasia, interpreta, completa le forme come un bambino alle prese con i primi esercizi di geometria. L’opacità è dei sani. Lo è perché il non vedere l’esatta forma delle cose è il dispositivo di natura attraverso il quale ci salviamo da noi stessi". Con delicatezza, precisione e una consistente dose di autoironia, impreziosendo la narrazione con interessanti citazioni che spaziano dal cinema alla letteratura, Andrea Pomella, autore e protagonista del libro, racconta i suoi anni alle prese con un nemico subdolo e sfiancante, un piccolo essere che vive dentro lui occupandone ogni spazio ed impedendogli perfino di respirare: la depressione maggiore. Pomella non si risparmia, non si nasconde, non lascia spazio all'immaginazione. La sua cronaca, o reportage, o memoir che sia, pur essendo scritto con la prosa e la sensibilità del romanzo, rappresenta un interessante e dettagliato viaggio nei meccanismi di un malessere invadente ed invalidante che, partendo dalla mente, raggiunge ogni parte del corpo rendendo difficili, a volte perfino impossibili, anche i gesti più semplici e banali. L'autore si mette a nudo senza alcun pudore, raccontando una storia che comincia dalla sua infanzia, con la separazione dei genitori e termina ai giorni nostri. Un susseguirsi di alti e bassi che convincono Andrea ad affidarsi alle cure di un professionista e anche, di conseguenza, alla chimica. Se l'inizio della terapia sarà poco incoraggiante, pian piano l'aiuto della medicina, in concomitanza ad un piacevole cambiamento nella vita del protagonista, porterà i suoi frutti e Pomella, dopo anni di sconfitte, riuscirà finalmente a segnare un punto decisivo nella sua lunga lotta contro il terribile nemico, consapevole tuttavia del fatto che, in questa come in tutte le guerre, non si può mai abbassare la guardia, anche quando tutto sembra andare per il meglio. "L’uomo è una imprevista anomalia verificatasi nel corso del processo evolutivo della vita, non il risultato a cui l’evoluzione doveva necessariamente portare. È mai concepibile infatti che l’officina della natura mettesse determinatamente in circolazione un animale nello stesso tempo debole, intelligente e mortale, cioè inevitabilmente infelice? Fu una specie di sbaglio, un caso quasi inverosimile che ragionevolmente non ha motivo di ripetersi in nessuno dei pianeti i quali presentano condizioni ambientali uguali alla terra".
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