Dettagli Recensione

 
Eravamo ebrei
 
Eravamo ebrei 2019-01-24 23:04:59 luvina
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
luvina Opinione inserita da luvina    25 Gennaio, 2019
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il male

L’autore di questo libro, Alberto Mieli, è stato uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti ed è scomparso esattamente otto mesi fa il 29 maggio 2018 a 92 anni. Io l’ho conosciuto negli ultimi cinque anni della sua lunga vita ed era veramente una persona speciale. Sono stata invitata alla presentazione di questo libro che è stato scritto “con” sua nipote Ester, giornalista, che in realtà ha solo aiutato il nonno a mettere nero su bianco i suoi ricordi dopo anni nei quali per pudore li aveva taciuti. Questo libro si discosta in un certo qual modo dagli innumerevoli altri scritti sul tema della shoah innanzi tutto perché non è un romanzo ma nemmeno un diario; è un lungo racconto che ci conduce per mano, piano piano, dentro l’abisso. Veniamo trasportati per mezzo di una scrittura pulita ma mai banale anzi piena di umanità e pudore dentro il MALE.
Mi sono trovata in difficoltà anche solo ad immaginare di vivere o di vedere quello che ha vissuto e visto Alberto Mieli per 16 lunghi mesi prima ad Auschwitz poi a Mauthausen; la cosa che veramente prende al cuore è la totale assenza di odio che c’è in quest’uomo che ha speso gli ultimi anni della sua vita ad incontrare ragazzi, nei quali ripone la speranza, delle scuole di tutta Italia e del mondo per portare la sua tremenda esperienza e farne monito (-l’antisemitismo si maschera di continuo, cambia colore, pelle, slogan e modo. Solo l’educazione e la cultura possono tenergli testa-).
Il racconto prende il via dall’infanzia di Alberto che fu spensierata fino a quando nel 1938 furono emanate le prime leggi razziali (che lui preferisce chiamare “razziste”); da lì in poi è una discesa agli inferi, l’allontanamento dalla scuola, il licenziamento del padre e l’umiliazione di non poter mantenere la famiglia, la prima deportazione dal suo quartiere Trastevere alla Garbatella “- dire Garbatella a quei tempi significava dire Cina, non si sapeva nemmeno bene dove fosse questo quartiere, tanto per noi era lontano”-, la guerra, la fame, fino al giorno in cui venne preso dai tedeschi e deportato ad Auschwitz. Ma Alberto Mieli fu uno dei deportati che fecero parte della famigerata marcia nella neve che portò i pochi sopravvissuti a quel delirio ad essere rinchiusi dentro un altro treno piombato fino a Mauthausen.
Dopo la liberazione scopriamo come poco a poco Mieli si riappropria di una vita quasi normale, interrotta sempre da incubi ricorrenti e ricordi strazianti e segnata da cicatrici fisiche (una scheggia nella gamba) ma soprattutto morali; mi ha molto colpito la solitudine intima dei superstiti dell’olocausto: non parlavano con nessuno di quello che avevano vissuto tranne che con loro compagni di sventura, per pudore ma anche per non dare un dolore immenso a madri, mogli e familiari.
Alberto Meli con la sua testimonianza ci lascia un altro mattone per il muro che l’intera umanità ha eretto affinchè non si perda né si disperda la memoria di ciò che è accaduto per mano dell’uomo e per fare in modo che un orrore simile non accada mai più.
“Auguro a tutto il mondo, buoni o cattivi, di non sognare mai ciò che accadde in quei lager e ciò che i miei occhi furono costretti a vedere”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Altri racconti sulla vita nei lager e sulla shoah
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bella e toccante recensione, Luana. Grazie per la segnalazione.
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Parole nascoste
Ricordatemi come vi pare
Il fuoco che ti porti dentro
Il dolore non esiste
Dare la vita
Come d'aria
Tempesta
Vecchiaccia
Stirpe e vergogna
Proust e gli altri
Una persona alla volta
I due palazzi
Scottature
Al giardino ancora non l'ho detto
Il lato fresco del cuscino
Senza