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Questa notte è irreparabile
Una sera d'inverno, a cena, Erri invita alla sua tavola il figlio che non ha mai avuto, da quella donna che decise di abortire...
Un figlio già adulto, che gli farà dono di una paternità inesistente e darà inizio ad un dialogo tra un uomo che non è mai stato padre ed un figlio che non è mai nato, un figlio senza infanzia, senza giochi e senza febbri.
Geppetto forgia il suo bambino con il legno, lui lo fa con quello che sa usare meglio...le parole.
Quelle parole che gli hanno permesso di dare concretezza al suo mondo, di non farlo sentire solo "una persona d'aria", inconsistente, svaporata.
Ha inizio così una sorta di confessione, un bilancio di vita, quasi un testamento...
Lo scrittore ripercorre la sua "vita scivolata", la sua infanzia in una Napoli che accetta i vizi ma non il ridicolo e la goffaggine, ricorda la durezza di sua madre, le arrampicate con il padre, i primi baci, la voglia di andare via, la militanza politica, i libri letti e quelli scritti, le paure represse, il coraggio imitato, il rapporto con le parole, con la fede, con l'amore in quanto "ossigeno", con il proprio corpo...
"Ho un corpo e sono stato al gioco di viverci dentro"
Quale gioco?...il gioco dell'oca.
Un gioco di percorso in cui si lancia un dado e ci si sposta nelle varie stazioni.
Un gioco in cui la vera libertà è quella di scegliere se lanciare o meno...
Il tavolo apparecchiato per due di questa sera è la sua ultima casella.
Vuole fermarsi e lasciare il lancio a lui, a questo figlio assente che pian piano prende forma...
Ma il suo non è un'interlocutore muto, è un figlio che risponde, che mette tutto in discussione, che contraddice.
È la sua coscienza, il suo grillo parlante, è lo specchio in cui non si vuole riflettere.
È il figlio di una sola notte che sceglie di non prendere il testimone della sua vita, che preferisce sparire nel nulla letterario da cui è nato...
"Capolinea, papà, siamo arrivati.
Non esco, rientro. Ritorno nel tuo spazio, dal quale sono uscito perché mi hai fatto posto.
Rientro nel tuo corpo.
Guarda la mia mano, si avvicina alla tua.
Ecco il braccio e il resto di me stesso che si riassorbe in te.
Ci sono quasi, mancano solo gli occhi.
Chiudili, per favore."
Un libro intimo, poetico, dall'atmosfera lieve e rarefatta...un'ipotetica gara a chi esiste di meno.
Una notte senza contorni, che nasce dal silenzio umano e prende forma in un racconto che non c'è, una notte che non si può toccare e che non resta, ma che non si può dimenticare.
"Questa notte non potrà essere tolta dal registro delle notti, fare che non sia accaduta.
È senza rimedio, come ogni azione commessa.
Questa notte è irreparabile."
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