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Compendio di una vita da insegnante
Eraldo Affinati in questo nuovo romanzo pare fare i conti con se stesso.
Si ferma un attimo- lui attivissimo nella pratica didattica come insegnante di letteratura e fondatore della scuola gratuita per immigrati “Penny Wirton” , oltre che studioso di storia e instancabile viaggiatore alla ricerca delle proprie radici e di quelle di tutti noi attraverso il percorso dei luoghi storici dei grandi eventi e dei luoghi biografici dei grandi letterati- e riflette.
Richiama alla mente ventisei nomi, non solo ex allievi ma attraverso loro un esercito di altri individui, e così facendo gli dà la parola per poter richiamare il loro vissuto personale, offrendogli una capacità espressiva che in realtà non hanno mai raggiunto ma che è necessaria per rendere a noi italiani chiari i loro vissuti.
Si tratta di storie di guerra, di povertà, di miseria, di prostituzione, di viaggi della speranza, di ricostruzione, di devianza e talvolta di morte. La lettura risulterebbe davvero pesante se non fosse stata inserita da Affinati la figura di Ottavio, suo ex allievo, il quale parlando solo in romanesco, smorza i toni, livella la realtà e dà qualche dritta al professore idealista che pare faticare ancora ad accettare le storture del reale. Egli dal canto suo è consapevole che il mondo non lo può cambiare ma sa anche che può sicuramente modificare la traiettoria di qualche vissuto individuale, agendo, dando una possibilità, comprendendo, aiutando, testimoniando anche in modo autoreferenziale la propria attività se poi da ciò deriva l’innesto per altre possibilità, per altri aiuti, per altre comprensioni, ampliando di volta in volta il numero di scuole e di volontari che aiutano i giovani immigrati.
La lettura è gradevole, l’esperienza raccontata forte ed esemplare. Consiglio la lettura a chi ancora fatica ad accettare i nuovi scenari sociali che vanno via via delineandosi in seguito all’intensificarsi dei flussi migratori per comprendere le ragioni umane che stanno dietro queste decisioni : sono tutto tranne che scelte.