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Un battito d'ali
 
Un battito d'ali 2017-09-21 09:15:42 Elena72
Voto medio 
 
3.8
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4.0
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3.0
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Elena72 Opinione inserita da Elena72    21 Settembre, 2017
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ricordi di una signora d'altri tempi

“Caro papà (…) da quando te ne sei andato, tante volte ho sentito il bisogno struggente di averti vicino per raccontarti gioie e tristezze, ma tu non c'eri più” (p.7).

Bice Cairati (Sveva Casati Modignani è uno pseudonimo) in questa sua ultima opera racconta con sobria eleganza la sua carriera lavorativa, il percorso che l'ha portata, dopo anni di dura gavetta, a scrivere e pubblicare il suo primo romanzo. L'autrice sente di dover ringraziare suo padre che, con costante ma discreta presenza, l'ha sempre sostenuta ed incoraggiata. Diventare un'autrice di successo non è stata per la Modignani un'impresa facile né scontata. Costretta ad abbandonare la facoltà di lettere a causa delle scarse risorse economiche della famiglia, per anni si dovette adattare ad un impiego come segretaria. Dapprima in uno studio commerciale, poi presso una prestigiosa galleria d'arte in via Manzoni, nel cuore della Milano degli anni del boom economico l'autrice ebbe l'opportunità di dialogare con artisti ed intellettuali di fama internazionale. Coinvolgente ed emozionante l'incontro con Lucio Fontana che, al tavolino di un bar, le spiegò l'origine e il significato dei famosi tagli che caratterizzano le sue tele: la Modignani ci fa respirare il clima straordinario e nello stesso tempo familiare di quell'episodio e ci trasmette dell'artista un'umanità inaspettata.
Bice è una persona che sa adattarsi, ma il ruolo di segretaria non poté gratificarla: un improvviso ed ingiustificato licenziamento divenne per lei l'occasione di cambiare radicalmente vita e professione; prima presso la redazione de “La Notte”, poi come inviata di famose testate di Rizzoli e Mondadori, la Modignani riuscì finalmente a dedicarsi alla scrittura. Redattrice di articoli di cronaca mondana, intervistò molti personaggi famosi tra cui Luchino Visconti, Gino Cervi, Wanda Osiris, Joséphine Baker, Susanna e Gianni Agnelli.
Con discrezione ed eleganza la Modignani rende il lettore partecipe di aneddoti curiosi e trasmette l'atmosfera di quei tempi, la nostalgia per un mondo in cui, forse, si respiravano altri e più alti valori. Non nasconde però anche la consapevolezza delle difficoltà vissute per potersi affermare dal punto di vista professionale in un'epoca in cui le donne erano considerate più adatte ai fornelli che alla macchina per scrivere. Dopo le nozze e la nascita di suo figlio, “stanca di cronache e di interviste” decise di lasciare il giornalismo e, sostenuta dal marito, riuscì finalmente a pubblicare la sua prima opera: “avevo realizzato il sogno che inseguivo da tutta la vita. Caro papà, lo devo a te se da quarant'anni scrivo romanzi, a partire dal mio primo romanzo che ti aveva tanto commosso. Grazie, mille volte grazie” (p. 163)

Pur non avendo mai letto opere della Modignani, ho deciso di accostarmi a questo testo colpita dal titolo, attirata dalla copertina e incuriosita dalla tematica autobiografica. La Modignani mi ha coinvolta con il suo stile sobrio ed elegante, i suoi aneddoti raccontati con discrezione, la sua capacità di trasmettere emozioni. Lettura scorrevole, leggera, piacevole.

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