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Lettera aperta ad un padre.
E’ edito il nuovo libro di Sveva Casati Modignani, Un battito d’ali, in cui l’autrice si racconta tramite ricordi, emozioni, ripercorrendo la propria vita: la gioia, le debolezze, le sconfitte e le vittorie. Scriveva Virginia Woolf che:
“Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.”
Al contrario la nostra autrice ci confessa il proprio passato senza riserve. Tutto ha inizio un giorno come tanti, nel giardino di casa, quando Sveva coglie inavvertitamente nell’aria un odore familiare, quello di suo padre, scomparso trent’anni prima. E’ da questa sensazione “di casa” che l’autrice ripercorre la sua infanzia: dal rapporto affettuoso con un padre che vuole la sua felicità, a quello più distaccato e complicato con la madre, fredda ed autoritaria, che ha inevitabilmente indurito la sua personalità ma che le ha offerto forza nei momenti di sconforto. L’autrice si rivolge direttamente al padre, a cuore aperto, in un flusso continuo di pensieri e di rimpianti.
“Caro papà è stato così che ho deciso di raccontarti quello che avevo taciuto da quando avevo iniziato a lavorare a quando ho scritto il primo romanzo che tanto ti ha commosso.”
E’ un viaggio
“faticoso, perché tanti ricordi si sono anche annebbiati, (…) invece nitidi sono le sensazioni che ho provato e che sono rimaste scolpite dentro di me.”
Costretta a lasciare gli studi il letteratura e il suo sogno di diventare scrittrice a causa di problemi economici familiari, Sveva entra nel mondo del lavoro con cui si scontra inesorabilmente. Diventa prima segretaria d’azienda, poi lo stesso per una prestigiosa galleria d’arte. Ma anche quest’ultimo lavoro lo perde, ma lei non si perde d’animo e con coraggio e determinazione prosegue il suo cammino. Inizia un percorso duro e faticoso, ma intriso di felicità. Entra a “La Notte”, dove le viene data l’opportunità di intervistare persone famose. Lei in queste interviste ci mette tutto il suo impegno, arrivando dritta all’anima, facendo emergere le debolezze e le fragilità della persona intervista. Insomma ci mette cuore e sentimento. Gira il mondo, ampliando a dismisura il proprio bagaglio culturale. Ma è nella scrittura che trova finalmente se stessa, libera di dare libera vita e libero sfogo ai suoi personaggi e alla sua fantasia. Si parla di boom economico, di maschilismo, di televisione, in un’epoca, gli anni Sessanta, che non c’è più.
“Quello che prima era un paese devastato dalla guerra, qui si ricostruisce; qui l’Italia è un Paese bellissimo, c’è il boom economico, lavoro per tutti, vita culturale, grandi fermenti, novità … il Paese del bengodi.”
Un battito d’ali è un raro esempio di opera in cui l’autore mette a nudo sé stesso e il proprio vissuto personale, in modo sincero ed autentico. E’ una lettura piacevole ed emozionante.