Dettagli Recensione

 
Cosima
 
Cosima 2016-12-07 18:20:01 siti
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    07 Dicembre, 2016
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

SONO NATA IN SARDEGNA

Cosima quasi Grazia fu il titolo voluto da Antonio Baldini per la prima edizione di un’opera postuma, incompiuta e forse solo abbozzata, pubblicata dapprima in puntate nel 1936, l’anno stesso della morte, e poi edita in volume per i tipi Treves l’anno successivo. Cosima è il secondo nome del Premio Nobel, è dunque la sua vera identità, svelata in una sorta di memoriale scritto in terza persona e teso a recuperare il perché di un’esistenza, il suo andamento, la sua origine. Si tratta di un’autobiografia romanzata e purtroppo rivista e censurata dal figlio Sardus e dallo stesso Baldini. Sul finire di questo 2016, anno deleddiano per volontà della Regione Sardegna ( ricorre l’ottantesimo anniversario della morte e il novantesimo del Nobel), la casa editrice Edes ne ha proposta un’edizione critica epurata dagli eccessi correttivi.
Che cosa si andava a celare, a camuffare, a sminuire? Semplice! Tutto ciò che comunque trapela anche dalla lettura dell’edizione baldiniana. Ci si rende conto immediatamente che lo spazio e il tempo hanno potuto poco rispetto all’amore per la scrittura, a poco è valso nascere a Nuoro nel 1871, e di contro proprio quel destino spazio- temporale ha decretato il perché di tutta la scrittura deleddiana che è profondamente intrisa nella terra di appartenenza.
Se si riesce a superare la ruvidezza di un’opera postuma, queste pagine possono essere godute come un documento sulla condizione femminile nella Sardegna di fine Ottocento e primi del Novecento, seppur in prospettiva di gran lunga privilegiata, la nostra autrice appartenendo ad una famiglia mista già avviata al processo di imborghesimento e dunque ben lontana da altri e più terribili destini.
E allora non si sarà molto lontani dai sogni giovanili, dalle speranze che animano il cuore, dai tremori che accompagnano le prime simpatie, non si sarà neanche tanto lontani da quelle delusioni cocenti che svelano l’intima essenza della famiglia di provenienza, le sue debolezze, i suoi limiti. Si scoprirà come si forma un animo esposto a miti, leggende, usanze, credenze, valori culturali che nella loro potenza distruttiva minano per sempre il cuore di chi se ne nutre; si vedrà anche come una giovane possa leggere questo bagaglio culturale trasformando l’onta in identità attraverso il necessario e doloroso passaggio del distacco, dalla propria famiglia, dalla tradizione, dalla terra, infine, di certo pagando lo scotto di sentirsi diversa, non uniformata, di sicuro colpevolizzata per il fatto di voler far valere il semplice diritto di autoaffermazione. Vale il Nobel anche solo per questo. D’altronde cosa si poteva pretendere da un una signorina sarda, bruttina, avvezza solo al dialetto, scolarizzata fino alla quarta elementare, immersa in una cultura profondamente maschilista? Brava Grazia!
“Sono nata in Sardegna, la mia famiglia composta di gente savia ma anche di violenti e di artisti produttivi, aveva autorità e aveva anche biblioteca ma quando cominciai a scrivere a tredici anni fui contrariata dai miei...” (dal discorso al conferimento del Nobel nel 1926).
Ecco perché è importante ricordarla, scoprirla, rileggere le sue opere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
le sue opere più importanti
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

lapis
08 Dicembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Bellissimo commento, Laura! Grazie per l'interessante segnalazione.
siti
08 Dicembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Manuela per l'apprezzamento, Io non sono una grande estimatrice della Deledda però leggere questo scritto postumo mi ha aiutata a comprendere meglio la sua identità. Continuo a preferire Satta e Dessì, di gran lunga.
bel commento Laura!
ho letto diversi titoli dell'autrice e senza dubbio qualcosa è più riuscito qualcos'altro meno, ma trovo che abbia lasciato un'interessante eredità letteraria al nostro paese.
In risposta ad un precedente commento
siti
08 Dicembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Silvia, io sto rileggendo la sua produzione affrontata tempo fa ma non per diletto. Vedrò di rivalutare, laddove possibile, il mio giudizio, senza misconoscere affatto la sua importanza nel panorama letterario nazionale e internazionale.
Ti segnalo la recentissima uscita di un libro sulla Deledda : "Quasi Grazia" , di Fois.
In risposta ad un precedente commento
siti
09 Dicembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Non penso di avvicinarmi a quel testo, ho purtroppo un certo pregiudizio verso Fois. So che è comunque un testo teatrale, magari lo lascio alla fruizione a teatro.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Parole nascoste
Ricordatemi come vi pare
Il fuoco che ti porti dentro
Il dolore non esiste
Dare la vita
Come d'aria
Tempesta
Vecchiaccia
Stirpe e vergogna
Proust e gli altri
Una persona alla volta
I due palazzi
Scottature
Al giardino ancora non l'ho detto
Il lato fresco del cuscino
Senza