Dettagli Recensione
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È un esordio narrativo molto interessante, un romanzo che lascia il segno ed emoziona, lasciando un brivido sotto pelle che impone una doverosa riflessione. Domitilla Shaula Di Pietro, già diventata pittrice per caso, ora affronta se stessa e il suo passato, raccontando la sua esperienza, la violenza subita e mai dimenticata, quella parte del suo vissuto che ha cambiato il suo modo di percepire le emozioni, i sentimenti, il quotidiano in generale.
Nel libro SEI ORE E VENTITRÉ MITUTI, tratto dalla sua storia vera, Domitilla Shaula Di Pietro ha ovviamente cambiato i nomi e romanzato alcuni episodi per esigenze narrative, ma ha raccontato i tratti salienti di un'esperienza dolorosa che l'ha segnata profondamente. Le ferite si sono rimarginate, ma il segno delle cicatrici è ancora lì a ricordarle che è sopravvissuta e che, in parte, ne è venuta fuori.
È un romanzo toccante, intenso, scritto con la volontà di fare giustizia. O di avere la sua vendetta.
La protagonista Frida è una donna felice, soddisfatta della sua vita, moglie e mamma impegnata, ma anche gratificata dalle emozioni che la sua famiglia le dona. La violenza, subita da Frida, segna un punto di non ritorno, uno spartiacque che divide in due la sua vita, la sdoppia. Avviene il cosiddetto sliding doors nella vita di Frida, che prosegue duplicando la protagonista e raccontandola, a capitoli alterni. È così che, grazie alla tecnica dello sliding doors, il racconto si divide tra Frida 1, che ha subito lo stupro, e Frida 2, che l'ha evitato, ma ha scoperto altro.
Ho trovato molto interessante e coinvolgente la tecnica narrativa. Lo stile è avvincente, caratterizzato da una scrittura fluida ed elegante. È un ottimo romanzo e l'ho apprezzato molto per le riflessioni che apre sui tanti aspetti provocati dalla violenza sulle donne. È un romanzo che tratta un tema caldo, ahimè, attualissimo e sempre più discusso. Bisogna lottare per cancellare questa piaga sociale. Bisogna evitare che le vittime, sopravvissute alla violenza, vengano uccise dall'indifferenza e dall'ignoranza che ancora circondano tanta brutalità. Bisogna fare in modo che le leggi tutelino maggiormente le donne e riescano a punire tali atti criminali in maniera esemplare.
"A volte è necessario intervenire nelle vite degli altri, altre volte, pur non volendo, le persone si incrociano comunque, perché è scritto, o per caso, o per motivi che non sappiamo."