Dettagli Recensione
Tempo di bilanci nell'ancora attuale ricerca
Un’opera, quella di Vecchioni, fondata sull’intramontabile dogma della ricerca della felicità. Tanti gli episodi narrati; racconti autobiografici e storie talvolta inventate mixate a poesie in canzoni, con cui l’uomo ripercorre gli anni di quella che è stata la sua vita e di quella che è la sua famiglia, di chi sono gli affetti più cari, i dolori e le difficoltà che ha dovuto affrontare, gli aneddoti più esilaranti della sua carriera di insegnante nonché di cantautore.
Sono vicende semplici, genuine, pieni di emozione. Piccole perle di scrittura in cui realtà e finzione si fondano tra loro commistionandosi. Ed al valore contenutivo dell’opera, si aggiunge quello stilistico caratterizzato da una penna erudita, ricercata, attenta alla qualità della sua prosa.
Un elaborato che nelle sue 158 pagine vi farà sorridere, sospirare, rivivere i tempi che furono, sognare. Un testo che se vi interessa per la tematica non vi lascerà delusi, al contrario non vi appassionerà particolarmente se questa non è di vostro gradimento.
«Ma non potevo capire, allora. Non potevo capire che quel diamante spartito agli addii e conservato tutte insieme nella tenerezza e nella forza delle sere e di un canto, non era solo un verbo, non era solo una ripicca infantile, lecita ma di poco conto, di un vecchio alle soglie della pensione, ma una grandissima metafora sulla povertà spirituale di ogni ignoranza, sulla terapia irrinunciabile della poesia umana inascoltata, derisa, minimizzata, ridotta a polvere.» p. 71
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi non è interessato alla tipologia di argomento