Dettagli Recensione
il sogno di un romanzo
“Questa è una storia di gente viva,
viva davvero, intendo.
È la storia di una Nazione che è morta,
morta sul serio, voglio dire”.
Iniziare un libro con questa premessa è stato per me molto accattivante: si ha l’ aspettativa che un romanzo con un titolo così importante aiuti, attraverso una storia, o si spera attraverso la Storia, in questo caso d’Italia, a orientarsi tra le contraddizioni del nostro presente.
Mi ritrovo a leggere una storia personale che, prendendo l’avvio da un lutto recente, ripercorre la storia di una famiglia proletaria e con essa di una terra, la Liguria, che non fatica a travasarsi in Italia intera.
Leggo insomma la storia di Maurizio Maggiani e con la sua la mia: terre diverse, nomi diversi, un padre e una madre però incredibilmente uguali ai miei, non tanto nella loro storia individuale che in quanto tale, altro da sé non può essere, quanto nel loro ruolo, nella loro vita, nelle loro ambizioni, nella loro crescita, nelle loro evoluzioni e involuzioni. La storia della famiglia è davvero gradevole e presenta personaggi interessanti sotto il profilo umano, il figlio che scrive mi pare invece controverso: di squisita ironia, mi ha fatto sorridere in più frangenti, alcune volte sopra le righe e perennemente adirato (?) per cui i concetti vengono sostituiti da più facili - e di impatto - parole sconce, altre volte un po’ troppo autocelebrativo, involuto in se stesso e perfino ambizioso.
Vuole scrivere il romanzo della nazione e “Il romanzo della Nazione” diventa la cronistoria di questo suo tentativo che io, personalmente, mi aspetto erompa da qualcuna delle trecento pagine, prima o poi. Quando penso di esserci finalmente arrivata, la delusione è grande nel capire che mi si offrono i tentativi fatti nel tentativo di scriverlo! Da allora in poi mi trascino nella lettura e neanche il Risorgimento italiano o la Belle Epoque o la storia dell’Arsenale Militare di La Spezia mi incuriosiscono più.
Opera pertanto difficile da catalogare, manca la prospettiva del romanzo, manca la prospettiva della storia, tutto è accennato e riversato in queste pagine di cui ho apprezzato solo i ritratti di famiglia, belli e veri.
La funzione di bussola, di cui accennavo all’inizio, ovviamente non sussiste e forse era questo l’intento.
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ho letto solamente un titolo dell'autore, ma non riesco ad entrare in sintonia con il suo stile di scrittura
:-)
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non ce lo consigli proprio, sei un po' delusa......... mi pare.
ciao paola