Dettagli Recensione
Vacche amiche di Aldo Busi
Esilarante è la prima parola che penso, dopo aver letto il libro di Busi e ogni volta che vedo una sua intervista o un suo intervento (sempre più raro) in TV. È un personaggio unico e particolare, di cui non approvo in toto la filosofia, ma che ogni volta mi stupisce, in senso positivo. E poi quel suo modo unico di parlare e scrivere, vera letteratura, mi lascia senza parole.
Le vacche degli anni Novanta, sono raccontate da Aldo Busi con il senno di poi: dopo la sbornia, a volte post mortem. E senza moralismi, ma con la spietata lucidità che gli è propria.
Eccoci, cosi, alla critica più potente dello scientismo contemporaneo. Cosa può, nel mondo, un'umanità che non conosce né controlla sé stessa? L'universo della mente è l'unica via di fuga residua. Morte le vacche amiche, con loro se n'è andata anche l'ubriacatura, lasciando alle nuove generazioni un panorama depresso, dove il conformismo rituale non è più un vezzo, ma una forma di sopravvivenza per uomini che nascono "dalla cintola in giù".
Vacche amiche è una dissertazione sulle relazioni umane e sull’etica, quindi è anche un attraversamento della contemporaneità, completamente antireligioso ed anticlericale e feroce nei confronti dell'oligarchia politica e sociale.
Questo è un grande libro sulla solitudine, sulla malinconia di una vecchiaia da trascorrere da solo, senza una persona alla propria altezza che si possa chiamare amica. È un romanzo sulla propria ricercata, patita e continuamente messa in discussione diversità antropologica e politica: Busi è in polemica con tutti e su tutto, da sempre. I suoi testi sono complessi e vanno affrontati con mente aperta e libera da pregiudizi e leggere qualcosa di suo è sempre un esercizio di intelligenza e libertà: la propria e quella altrui, che lo scrittore invoca per sé e per gli altri.
Ora, però, preferisco lasciar parlare alcune delle sue frasi (scusandomi con chi, al contrario di me, si scandalizza se uno scrittore usa parolacce o espressioni volgari - anche se, avendovi avvisati, potete smettere di leggere in questo punto):
"Non lasciare alcuna traccia di niente in questo niente è pur sempre una consolazione";
"... che peccato per me che non so stare con gli unici amici possibili, i finti amici!";
"L'omofobo è un omosessuale represso o latente o occulto o socialmente pericoloso: capace dei peggiori crimini";
"Come c'è ben poco di carnale in un amore carnale, c'è ben poco di platonico in uno platonico";
"Chi non parla della propria sessualità, non può parlare che a vanvera e in piena malafede di politica, sia da governato che da governatore... Chi non parla della propria sessualità non parla di niente, parla per parlare per l'appunto delle topiche dei demagoghi più rispettati: di politica, di economia, di religione, di Dio e di altri tiramolla del genere di cui è a libro paga, spesso neppure sospettandolo, perché, senza inserirvi l'etica civile e l'improrogabilità di uno stato aconfessionale, di cui il primo esempio mirabile è inattaccabile devi essere tu che ne parli, costui può dire tutto e il contrario di tutto e resterà nella zona franca dell'ininfluente e dell'inconcludente pettegolezzo tra comari prescelte affinché non vengano al dunque: come l'hanno usata loro. La benzina non si abbasserà mai e nessuna corsa agli armamenti subirà un alt finché anche le cittadine e i cittadini meno anali non ammetteranno che anche loro si mettono un dito o un dildo nel culo per annusarselo in santa pace. Non ci sarà mai nessuna democrazia finché un Presidente degli Stati a uniti o un Visir degli Emirati Arabi non aprirà il suo discorso di fine anno dicendo che il suo sogno per il nuovo anno è di arrivare a farsi un pompino da sé senza farsi dovere togliere due costole e che è da quando è stato eletto che non pensa ad altro, sorry";
"Se riesci a sputtanare te in modo tale da favorire un autosputtanamento di massa via via sempre più universale, uniti potremo sputtanare chiunque al mondo e snidare e ammazzare il Leviatano della politica e delle religioni fatte non per noi ma sulla nostra pelle";
"Fino a che non sarà la sessualità umana a sterminare la politica e non la politica a determinare la sessualità umana, nessuna democrazia sarà mai possibile";
E infine: "Ognuno sarà orizzontale a chiunque altro e meglio ancora se diagonale a chiunque altro, basta vertici e scranni del Dio Cazzo dei cazzoni al potere, e stare sopra sarà una mera variante dello stare sotto e viceversa, nessun attivo, nessun passivo, nessuna vittima necessaria designata da nessuno: chi dà prende e chi prende dà, cominciando dalle risorse a disposizione. La rivoluzione sessuale o è una rivoluzione olistica permanente o non è - e mai è stata".
Che altro si può dire di Aldo Busi, se non esilarante?
Lasciando perdere queste parti, che a livello di linguaggio sono le più forti, è un libro che consiglio a tutti, soprattutto a quelli un po' "fuori dalle righe", come me.