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Il rumore delle perle di legno
 
Il rumore delle perle di legno 2015-05-13 15:18:00 Pelizzari
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Mag, 2015
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I suoni dei ricordi

Non è un vero e proprio romanzo, è piuttosto una lunga poesia, che suscita una grande malinconia. Sono pagine intrise di ricordi, che escono dalle loro scatole, dilagano nel cuore, prendono possesso della mente. Personalmente non l’ho apprezzato, perché non è un genere nelle mie corde, non avendo una solida struttura narrativa, ma è indubbio che può affascinare e conquistare, perché è molto evocativo. La parte che mi è piaciuta di più è quella dedicata all’alleanza con i nonni ed all’amore per i libri. Perché i libri sono talismani preziosi, una porta sempre aperta verso altri mondi. La scommessa di ogni libro è tenerti stretto fino a farti uscire dalla porta finale, ma ogni vero lettore sa che spesso quella porta non c’è o non si apre per te. Questo libro non mi ha tenuto stretta ed anche la chiave di entrata non era quella giusta per me, ha fatto solo un piccolo clic ed io sono rimasta a guardare fuori dalla porta. Ne consiglio comunque la lettura, perché penso che sia un libro che possa essere anche molto apprezzato.

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Commenti

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dopo aver letto La masseria delle allodole, mi sono fermata, perchè l'autrice ha uno stile di scrittura che mi trasmette sensazioni. e pensare che anche là il tema era forte.
Ciao Marika. Ho apprezzato il tuo commento e in parte lo condivido, anche se a me il libro è piaciuto di più. In effetti la struttura è esile; l'elemento forte, secondo me, è la capacità evocativa, lieve e poetica.
Ciao Emilio, è vero. Avevo visto dal tuo commento che l'avevi apprezzato ed anch'io concordo su molte delle cose che hai scritto. Il difetto che ho riscontrato (se così si può dire...) è proprio che c'è una trama sfumata, arricchita da tanti ricordi e poco consistente come trama. Per me è un difetto, perchè io amo i libri con le trame toste, ma, se ci si lascia un pò andare e ci si lascia prendere è una forma di scrittura che può piacere proprio perchè è fatta così. Leggerò comunque altro di quest'autrice, in primis la masseria delle allodole.
In risposta ad un precedente commento

31 Gennaio, 2016
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Questo libro è l'ultimo di quella che può essere definita una vera e propria trilogia dunque andava letto alla fine.
In ogni caso, pur avendo letto tutti e tre i romanzi in ordine di pubblicazione e pur avendo amato infinitamente i primi due (sono un'appassionata di storia armena e consiglio a tutti Armenia di Gilbert Sinoué), ho trovato quest'ultimo bruttino, dalla trama labile ed evanescente e molto focalizzato su descrizioni superflue.
Avrei preferito la rappresentazione delle vicende personali dei sopravvissuti. Non è il romanzo storico che mi aspettavo.
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