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Una giovinezza inventata
 
Una giovinezza inventata 2015-01-17 15:16:16 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    17 Gennaio, 2015
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Riscoprire la giovinezza

" ... i personaggi sono tutti veri (...). Ma insieme si può dire che tutto è 'inventato' , nel senso che questa è la mia verità poetica (...). Del resto la verità dell'artista non è verità storica, ma la verità delle impressioni, e queste impressioni nel mio libro sono assolutamente autentiche " ( Lalla Romano ).
" Inventata " anche come colta oltre le apparenze, ad un livello più profondo.

Siamo con l'autrice più proustiana della nostra letteratura e, secondo me, forse la più grande fra gli scrittori italiani della seconda metà del '900.
Lalla Romano, in quest'opera, 'racconta' la propria formazione, come donna e come artista, nella Torino dei tardi anni '20 , dove arrivò dalla provincia (Cuneo) per gli studi universitari, dapprima ospite dello zio, il famoso matematico Peano, poi residente in un pensionato per signorine e signore sole.
Il libro è quindi autobiografico, non per il gusto di raccontare vicende personali, ma perché, secondo l'autrice, la sua vita è tutto quello che ha, è se stessa, e può esprimersi artisticamente solo "nell'eterno presente delle grandi emozioni segrete" e diventare specchio di un frammento universale.
Si tratta di un 'romanzo di formazione' di una ragazza che vuole realizzarsi fuori dagli schemi che all'epoca facilmente incasellavano una donna ; nello stesso tempo c'è un continuo disvelamento delle apparenze, per cogliere la realtà più autentica, anche se talvolta dolorosa.
Lei riponeva molta fiducia in se stessa ("nessuno avrebbe potuto aver ragione di me contro la mia volontà"). Era convinta "che le circostanze esteriori non avessero reale importanza", tanto che considerava "il fascismo soprattutto una buffonata". Ma di fronte a uno scherzo, afferma: "...non avrei mai immaginato che mi seccasse tanto: per la ragione, soprattutto, di doverlo ammettere".
Emergono poi una storia d'amore e una d'amicizia, con un finale di austera bellezza : una lezione di vita.

Lalla Romano fa propria l'idea di Joubert di "mettere un intero libro in una pagina, una pagina in una frase e quella frase in una parola". Per cui lo stile è di affascinante levatura, in armonia col contenuto, essenziale e antiretorico, come per l'Ermetismo, diretto e folgorante.



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Commenti

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Breve, ma efficacissimo! :-)
Ciao!
Bel commento! Quanto è cambiata la letteratura! Non credi, Emilio?
Grazie Anna Maria. Si tratta comunque di un bel libro di un'autrice interessantissima.
Grazie Bruno.
siti
17 Gennaio, 2015
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Grazie per il contributo, personalmente lo trovo, come tutte le tue recensioni, equilibrato, essenziale ma ricco di spunti, interessante e ancora una volta, per me, fonte di arricchimento culturale.
Grazie, Laura, per le gentili parole.
Un'ottima recensione che mi permette di comare una lacuna su questa scrittrice a me sconosciuta fino a questo momento...sapere inoltre che era nipote del famoso Peano...grazie. Ciao.
Ferruccio
Bisognerà leggerla questa Lalla Romano.
Molto interessante equilibrata e bella la tua analisi di questo libro.
Mi hai incuriosito, chissà ....
Grazie per la tua bella recensione.
Saluti
Riccardo
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
17 Gennaio, 2015
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Bellissima recensione per una proposta interessantissima, per me.
Grazie Emilio,
Pia
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