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Alkamar. La mia vita in carcere da innocente
 
Alkamar. La mia vita in carcere da innocente 2014-12-07 10:34:52 Christy Unbuonlibro
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Christy Unbuonlibro Opinione inserita da Christy Unbuonlibro    07 Dicembre, 2014
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Come può cambiare la vita

Alkamar è un libro davvero toccante, che racconta la storia di Giuseppe Gulotta, una storia piena di paure e menzogne. Potrebbe sembrare la storia inventata di un bravo giallista, ma invece è una storia vera: questa è la storia di un ragazzo che viene arrestato, picchiato ed umiliato per un delitto che non ha commesso.

Avrete sentito la sua storia in tv o la avrete letta sui giornali. E' diventato un caso nazionale, perché errori come questo in un paese civile non dovrebbero neanche sfiorare la mente dell'uomo.
Tutto inizia il 27 Gennaio 1976 ad Alcamo Marina, due giovani carabinieri all'interno di una casermetta vengono uccisi brutalmente da alcuni colpi di pistola, ma chi può uccidere due giovanissimi ragazzi e per di più all'interno di una caserma e non lasciare nessuna traccia?
Vengono battute diverse piste, ma ognuna di esse porterebbe ad ostacoli troppo grandi. Le brigate rosse? La mafia? No, evitiamo di attaccarli, perché allo stato non conviene inimicarsi i mafiosi.
Così una sera prendono un ragazzo, ma da solo non può avere agito, cosa possiamo fare? Picchiamolo così ci dirà chi l'ha aiutato!
Ma quel ragazzo non sa nulla, così pur di far smettere le percosse butta a caso quattro nomi. Tra questi c'è Giuseppe Gulotta. Ha appena 18 anni, quando si vede arrivare a casa i carabinieri, ma un giovane muratore non sa come funziona la legge, non sa che ha diritto ad un avvocato, lui è innocente!
Da qui per Giuseppe inizia un vero e proprio calvario, anche lui viene picchiato affinché faccia una confessione e non importa se sia la realtà o meno.
Nel 2012 finalmente il protagonista è libero, per la Corte d'Appello è innocente. Ma intanto, sono già passati 36 anni dal suo arresto. Ora Giuseppe è un uomo, ha una famiglia ma ha perso gli anni più belli della sua vita!
Alkamar è il libro che racconta la sua storia, è la biografia di questo uomo, del suo cammino tra carceri diversi e verità nascoste. Ancora non si sa la verità su quella strage, non si sa chi abbia ucciso i carabinieri, ma sicuramente no dei semplici ragazzini!
Noi alcamesi spesso passiamo davanti la casermetta, della quale oggi c'è in ricordo una stele per i due defunti. Quando passiamo ci chiediamo sempre quale sia la verità e perché siano stati uccisi, ma pare che non ci debba essere giustizia per i due carabinieri.

Un libro toccante, che vi farà rimanere l'amaro in bocca, perché quello che è successo a Giuseppe, potrebbe succedere a chiunque, nessuno è al sicuro. Mi fa piacere che Giuseppe abbia avuto il coraggio di raccontare la sua storia e grazie al giornalista Nicola Biondo ci sia riuscito, penso che tutti dovrebbero conoscerla perché non accada più.
Consiglio questo libro a coloro che sono curiosi di sapere la verità su questa storia, ma non sarà una passeggiata, non aspettatevi una lettura tranquilla e leggera perché non lo sarà!

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Commenti

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Mian88
07 Dicembre, 2014
Ultimo aggiornamento:
07 Dicembre, 2014
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Bella recensione, anch'io ho letto questo libro anni fa e sinceramente mi ha toccato ed aiutato nella riflessione di numerosi aspetti non solo relativi al sistema giudiziario italiano ma anche sulla vita nelle carceri e sulle difficoltà di reinserimento degli ex detenuti. Nel caso di Gullotta tutto si intensifica ed amplifica in considerazione della sua innocenza e degli anni di vita oramai inesorabilmente perduti.
Brava, ne hai espresso pienamente l'essenza!
C'è una possibile verità - possibile è l'unico aggettivo che possiamo permetterci, ad oggi - ancor più inquietante di quelle prospettate nella recensione: riguarderebbe la Gladio, il servizio segreto di cui era a conoscenza la buonanima di Francesco Cossiga.
Bella segnalazione: ignoravo fosse stato scritto un libro sull'episodio che parte dall'ingiusta detenzione di uno dei coinvolti.
Grazie mille. Sono felice tu abbia apprezzato la mia recensione.
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