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Il bacio di Giuda
 
Il bacio di Giuda 2014-10-15 09:37:03 cesare giardini
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    15 Ottobre, 2014
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Autobiografia di una ragazzina ribelle

E’ piacevole e rasserenante leggere questa Autrice, i cui ricordi fanno breccia nel cuore e rimandano tutti noi ai tempi dell’infanzia e della prima giovinezza, tempi (nel libro siamo nell’immediato dopoguerra) in cui si viveva nell’orbita premurosa e talvolta soffocante di parenti più o meno stretti. Le ribellioni erano proibite, le osservazioni o le opinioni fuori dal coro severamente stigmatizzate, quando non severamente punite a suon di sculacciate. La piccola Sveva conosce così la complicità di un padre comprensivo, la severità ottusa di una madre bigotta dalle vedute ristrette, speranzosa addirittura in un futuro monacale per una figliola un po’ fuori dalle regole, imposte sempre con le buone o con le cattive. E poi le altre figure familiari : nonni, zie, parenti acquisiti, ognuno con il suo carattere ed il suo modo di rapportarsi con il clan. La piccola Sveva ha già le sue idee, ben chiare : non ha paura di essere curiosa e di porsi ( e di porre) ogni tipo di domanda. Ci narra anche come nacque la sua volontà di diventare scrittrice, addirittura in quinta elementare, allorquando venne lodata dall’insegnante per aver commentato e interpretato una famosa poesia di Carducci (“ Davanti San Guido” ) in modo nuovo e spontaneo, al di fuori dei consueti schemi recitati a memoria dalle altre allieve definite dall’insegnante “oche e pappagalli”. Il libro della Casati Modignani si legge con partecipazione, soprattutto da chi è milanese (ah, la celeberrima via Padova !) ed è coevo alla scrittrice : lascia una scia di ricordi e rimpianti per tempi ormai antichi. Alla fine si possono gustare alcune pagine scritte dal fratello dell’Autrice, Carlo (ma dalla sorella chiamato sempre Lucio) che espone la sua “versione” su alcuni dei parenti citati da Sveva e ne chiarisce i rapporti interpersonali. Lucio conclude riaffermando il carattere ribelle della sorella, disposta a tutto pur di giungere ad una soluzione dei problemi : tanto diversa da lui, più accomodante “per sopravvivere in pace con sé stesso e con gli altri”.

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