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Siamo nati e non moriremo mai più. Storia di Chiara Corbella Petrillo
 
Siamo nati e non moriremo mai più. Storia di Chiara Corbella Petrillo 2014-02-19 02:42:57 Annalisa85
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Annalisa85 Opinione inserita da Annalisa85    19 Febbraio, 2014
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Un modello di vita

Quella raccontata in questo libro è una storia vera. E' la storia di Chiara. E' la storia di una donna che nei suoi soli 28 anni di vita potrebbe essere un modello di riferimento per ogni donna, madre, moglie. Si, perché quella di Chiara è stata una vita stra-ordinaria, nel senso di fuori dall'ordinario, dal comune, per come è stata vissuta. Una vita che raccontata così può sembrare un inferno e forse lo sarebbe stato davvero se nella sua vita fosse mancato qualcosa.
Chiara si sposa a 25 anni, rimane subito incinta, ma lo stato di salute di Maria Letizia, la piccola che Chiara ha in grembo, è incompatibile con la vita. E' comunque decisa a portare avanti la gravidanza. Dopo circa mezz'ora dalla nascita Maria Letizia vola in cielo.
Dopo pochi mesi rimane di nuovo incinta. Questa volta è un maschietto, Davide, ma dalle prime ecografie si accorgono che il piccolo non ha le gambe. Chiara ed Enrico vogliono accogliere comunque nella loro vita questo nuovo dono di Dio. Ma dall'ecografia successiva risulta che anche le condizioni di Davide sono incompatibili con la vita. Anche Davide morirà dopo circa mezz'ora dalla nascita.
Chiara ed Enrico non si perdono d'animo. Sono sempre pronti a dire di si a tutto ciò che Dio offre loro.
Dopo poco Chiara rimane nuovamente incinta. Questa volta il piccolo che ha in grembo si chiama Francesco e finalmente è sano e forte. Tuttavia dopo cinque mesi dalla gestazione Chiara scopre di avere un carcinoma. A questo punto si tratta di scegliere tra la sua vita e quella di Francesco. Chiara non ha dubbi. Farà di tutto per rimandare quanto più possibile le sue cure affinché Francesco possa correre gli stessi rischi di una normale gravidanza.
Questa è la sintesi della storia di Chiara. Raccontata così sembra un inferno ma leggendo il libro e scoprendo i pensieri di Chiara ci si rende conto di quanto sia una donna forte... una forza però che non è umana... ha del divino. Chiara ha sempre affrontato tutto con serenità. La tristezza riusciva a tramutarla in gioia... perché lei si fidava e si affidava... a Dio. Il messaggio che a me, personalmente, è arrivato è stato: "Non aver paura! Non aver paura! Non aver paura! Qualunque cosa accada nella tua vita, grande o piccola che sia, fidati e basta!"
Un libro consigliato a tutti perché la sua vita è un esempio, è un modello. La sua vita ha qualcosa da dire ad ognuno di noi. La sua storia insegna. Chiara è un modello di Donna, di madre, di moglie. Lei Amava e basta. In questa storia un ruolo importante lo svolge anche suo marito, Enrico. Per cui si può trovare anche un modello di coppia. Un libro da leggere e rileggere! Alla fine del libro vi verrà naturale ringraziare Chiara per quello che la sua storia vi ha lasciato e la pregherete!

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Bravissima Annalisa, conosco la storia di Chiara e, se non sbaglio, delle mamme l'hanno pregata chiedendole intercessione per problemi legati alla gravidanza, ottenendo delle grazie. Per chi crede è una grande testimonianza, di fede, di amore, di coraggio. Basta guardarne il volto radioso anche solo nell'immagine di copertina, nessuno direbbe che è una persona già colpita da metastasi cerebrali (ecco perchè l'occhio protetto...).
Per chi non crede in nulla, probabilmente la ritiene semplicemente una pazza......
In che senso "la sua vita è un esempio, è un modello. La sua vita ha qualcosa da dire ad ognuno di noi. La sua storia insegna. Chiara è un modello di Donna, di madre, di moglie."?
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Annalisa85
19 Febbraio, 2014
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Dovresti leggere il libro per capire ;-) Dico che è un modello per il modo singolare in cui ha reagito di fronte a quegli eventi della sua vita. Non si è fatta prendere dalla paura o dalla disperazione o dalla rabbia. Lei nella sua vita abbracciava tutto, sia la gioia che il dolore. E' un modello di donna per la sua forza, per il suo ottimismo, per la sua fiducia... Di fronte a quegli eventi, non si è mai fatta prendere dalla disperazione, anzi.... E' un modello di madre perché non concepiva l'amore come possesso. Ti faccio un esempio. Se per istinto materno, le veniva di stringere a sé il suo piccolo perché sapeva che presto avrebbe dovuto lasciarlo, lei frenava il suo istinto affinché Francesco potesse abituarsi a stare senza di lei. E' un modello di moglie perché, insieme a suo marito, è come se avessero vissuto la loro vita coniugale un po' come un'avventura. Condividendo e accettando. Condividendo e accettando... e donando a Dio.
Ma... ripeto... per capire bene dovresti leggerlo ;-)
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Annalisa85
19 Febbraio, 2014
Ultimo aggiornamento:
19 Febbraio, 2014
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Glicine, pienamente d'accordo con te! Anche se io credo che anche a un ateo avrebbe da insegnare :-) Pazza o no lei è morta serena. E' sempre stata serena. Non guardava al passato. Non si preoccupava del futuro. Ma viveva giorno per giorno accettando tutto ciò che la vita (o Dio) le offriva.
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silvia t
19 Febbraio, 2014
Ultimo aggiornamento:
19 Febbraio, 2014
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Di sicuro dovrei leggerlo per capire.
Io non credo in nulla di sopranaturale e non credo che una donna de genere avrebbe qualcosa da insegnarmi di diverso rispetto a tanti pazienti che vedo che pur non credendo affrontano la morte e la malattia con coraggio e dignità, pensando a quel futuro che vedrà i suoi amati figli senza di loro, il compagno o la compagna di vita privi del loro appoggio.
Ci sono uomini e donne che affrontano la malattia senza preghiera, senza Dio, ma riescono comunque a morire sereni, perché è la vita che hanno condotto ad essere stata retta e giusta, almeno ai loro occhi.
Quando vedi una moglie morire tra atroci sofferenze, combattere giorno dopo giorno contro un male incurabile, contro un avversario troppo forte e tu combatti con lei, dandole quella forza che non basterà mai, per regalare ancora un giorno, ancora un attimo, ancora un respiro alla sua famiglia, non so quanto tutto questo sia lontano da ciò che prova un credete.
Ci sono persone che credono negli uomini, i sono persone che credono a Dio.
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GLICINE
19 Febbraio, 2014
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Mi permetto di risponderti Silvia, non penso che Annalisa faccia una questione di "merito" o di qualità di persone..... Chi si può permettere di giudicare?! ma solo di convinzioni personali su ciò in cui eventualmente si crede.... L'unica differenza che ci può essere tra cristiano ed ateo riguarda la vita dopo la morte, per il cristiano esiste, la vita sulla terra è solo un parte di ciò che sarà per l'eternità, e quindi il vivere seguendo il Vangelo assume una valenza spirituale che per l'ateo è inconcepibile. Tutto qui!
Ciao!
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silvia t
19 Febbraio, 2014
Ultimo aggiornamento:
19 Febbraio, 2014
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Già, chi si permette di giudicare, io no di certo!

La frase "Anche se io credo che anche a un ateo avrebbe da insegnare :-) " che poi forse ho frainteso e se così fosse me ne scuso tantissimo, mi sembra presupponga la presenza di qualcuno che debba imparare e che quindi, ameno in quel limitato campo, sia ignorante....

Seguendo lo stesso ragionamento si potrebbe "insegnare" al credente tante cose che mi sembra superfluo e intellettualmente disonesto sottolineare, data la natura del ragionamento.

Io non ho capito però l'ultima parte del discorso di Glicine
" L'unica differenza che ci può essere tra cristiano ed ateo riguarda la vita dopo la morte, per il cristiano esiste, la vita sulla terra è solo un parte di ciò che sarà per l'eternità, e quindi il vivere seguendo il Vangelo assume una valenza spirituale che per l'ateo è inconcepibile."

Potresti spiegarmela meglio?





Bello questo entusiasmo, il titolo non mi attira, ma vedere quanta serenita' ed ottimismo possa infondere un libro su un lettore e' sempre piacevole :-)
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Annalisa85
19 Febbraio, 2014
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@glicine, @silvia. Esatto. Non sto giudicando nessuno. Semplicemente ammiro questa donna, senza nulla togliere altri.
"tu combatti con lei, dandole quella forza che non basterà mai, per regalare ancora un giorno, ancora un attimo, ancora un respiro alla sua famiglia." Chiara alla fine ha rifiutato le cure. Non si è accanita. Ha accettato e basta. "quella forza che non basterà mai" lei la forza ce l'aveva e riusciva a darla anche agli altri. I funerali venivano tramutati in feste.
Non voglio fare discussioni tra atei e credenti ma anch'io lavoro con i pazienti e ti posso dire che non tutti hanno quella forza di cui avrebbero bisogno. E' per questo che consiglierei questo libro a tutti,anche a chi sta affrontando altre prove che non sia per forza una malattia, per offrire un esempio. Ma questa è solo una mia opinione. Non voglio convincere nessuno a pensarla come me e tu sei libera di credere che non abbia nulla da insegnare pur non conoscendo la sua storia.
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Annalisa85
19 Febbraio, 2014
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leggilo, leggilo ;-)
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