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Sofferenza trasformata in saggezza e sensibilità
Un libro autobiografico che ha un chiaro intento a mio avviso: trasmettere ai lettori la capacità di riuscire a trasformare tanto dolore,sofferenza e solitudine in gioia di vivere e abilità di sapersi guardare dentro.
Detto così sicuramente non è semplice da capire come concetto, ma la Tamaro è abile a raccontare la sua vita passo dopo passo soffermandosi soprattutto sui suoi stati d'animo prima di bimba che soffre della separazione dei genitori, poi evidenziando i distacchi e gli allontamenti da persone,cose e luoghi a lei cari.
Molto brava l'autrice a saper spaziare e descrivere posti molto diversi tra loro come Roma e il Carso triestino, allo stesso tempo la Tamaro è abile a narrare sensazioni agli antipodi come angoscia e esplosione di gioia.
Ho trovato molto intense le pagine in cui la scrittrice capisce la sua peculiarità di dover trasmettere emozioni e verità attraverso le parole, voglio estrapolare un passaggio a mio avviso emblematico
..."la quotidianità nasconde tesori; l'artista è il minatore è colui che li cerca. E' lui che deve calarsi nelle profondità della terra; lui che deve perdersi tra i cunicoli, annaspare, disperarsi e poi prorompere nell'Ah! della scoperta. E' sempre lui, l'artista , che deve risalire con la gemma in mano, offrendo la sua visione del suo splendore a coloro che son rimasti in superficie"(cit pag 235)
Bel libro, molto profondo dall'inizio alla fine
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Commenti
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Dopo VA DOVE TI PORTA IL CUORE, glielo devo, ho un debito in sospeso con la Tamaro.
:-)
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