Dettagli Recensione
Ricordi
Premessa: il libro non mi è piaciuto molto ma ne consiglio lo stesso la lettura. "E perché dovremmo comprare e leggere un libro che non ti è piaciuto?" vi chiederete. Per almeno due motivi. Il primo è che un libro vale sempre la pena di leggerselo, anche e soprattutto se non ti ha convinto fino in fondo (a parte alcune eccezioni ovvio, ma non così scontate). Chi, ad esempio, potrebbe qui consigliare la lettura di un Harmony? Eppure molta gente li trova rilassanti ed adatti a momenti particolari della propria vita...
Il secondo motivo è che il libro ha molti aspetti interessanti, spazia su argomenti importanti e che vale la pena approfondire: ricordi e sapori siciliani, bellezze architettoniche e conseguenti scempi, sesso e femminismo, e anche, ebbene sì, la mafia. Peccato che la Maraini qui non si curi di approfondire, o meglio lo fa in modo non organico e disordinato. Il libro è più uno stream of consciousness in cui si passa da un argomento all'altro, senza che appaia un senso logico al tutto, se non quello della scia dei ricordi, come in un sogno in cui io capisco benissimo la serie degli avvenimenti, ma se provo a raccontarlo tutto il senso scompare. E' troppo autobiografico, ecco; non sono riuscito a calarmi nella storia e per questo non ho goduto del libro.
Poi comunque è scritto bene, in uno stile leggero ma preciso, che tiene insieme ricerche storiche e detti popolari, è scorrevole (a parte forse qualche volta dove si parla di tutti i parenti siciliani), è in fondo anche un libro di denuncia, sugli abusi edilizi fa anche qualche nome (ma non aspettatevi chissà che), ed è, come potrete leggere dovunque, un atto d'amore per Bagheria e la Sicilia.
Che poi sia coinvolgente o godibile, ecco, questa è un'altra storia.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
In effetti può suonare contraddittoria, ma mi spiego meglio.
Bisogna distinguere secondo me cosa uno scrive, da come lo scrive. Per esempio, io potrei avere il soggetto, la storia più bella del mondo ma rovinarla scrivendola male, in modo raffazzonato, sbagliando gli aggettivi, con frasi lunghe e tortuose, eccetera. Dall'altra parte anche un soggetto banale, se scritto bene, diventa un ottimo romanzo (il primo che mi viene in mente sono I Promessi Sposi, pensa...)
Questo è appunto quello che mi è sembrato del libro, ovvero che la storia fosse troppo personale, difficile da seguire e soprattutto nella quale è difficile immedesimarsi (che è uno dei requisiti dei romanzi a differenza, che so, dei saggi o dei libri di filosofia); d'altra parte lo stile di scrittura è curato, leggero e godibile, e quindi per me è un libro scritto bene. Spero che ora la cosa sia un po' più chiara
grazie ancora!
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |