Dettagli Recensione
Solitudini incolmabili e legami indissolubili
Questa è una storia di solitudini incolmabili e di legami indissolubili, concepita dall'autore come “sterile espiazione” nei confronti del fratello Dante (chiamato da tutti Ferruccio), giovane uomo nei cui occhi celesti brillava un innocente anelito di vita.
La “colpa” è quella di aver lasciato passare troppi anni senza tendergli la mano, trincerandosi dietro un muro di diffidenza e ostilità. Un muro difficile da abbattere, eretto dall'insensibilità degli adulti tra due bambini orfani di madre, privati così della possibilità di una vita più felice ed autentica da trascorrere insieme.
Ritrovarsi una volta cresciuti, ciascuno con le proprie fragilità, significa farsi calore a vicenda, recuperando il tempo che è stato loro sottratto. Significa, soprattutto, condividere ricordi ed affetti, quello un po' astratto per la madre e quello, più concreto, per la nonna.
Le pagine dedicate a quest'ultima, rinchiusa in un ospizio con il cuore gonfio di amore e orgoglio per i due nipoti, sono fra le più intense del romanzo, intrise di un realismo dolceamaro che non si dimentica.
E quando per Ferruccio arriverà la fine, spietata e persino beffarda, nessun doloroso particolare viene risparmiato al lettore, in un crescendo vorticoso di illusioni, rabbia e disperazione che approderà – unico, estremo conforto - in una toccante preghiera laica.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
Grazie, anche per avermelo fatto scoprire :-)
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |