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UNA BIMBA COME TANTE
“La rossumata era una delle tante merende consolatorie che la nonna mi offriva quand'era di luna buona. La preparava con un uovo sbattuto con lo zucchero fino a farlo diventare una spuma gonfia e lieve e poi la colorava di un bel rosso prugna con l'aggiunta di mezzo bicchiere di Barbera d'Asti Cascina Castlèt”.
Con questo libricino l'autrice ci apre una porta sul suo passato, un passato fatto di sfollamenti, di bombardamenti, di miseria, di credenze superstiziose, di vestitini cuciti in casa, di scherzetti, di dolcetti, di amore, di incomprensioni, di pianti di una bambina....una bambina come tante.
Già perchè Sveva era una bambina normalissima, sebbene la nonna credesse che il diavolo si impossessasse spesso di lei: odiava dover fare cose che non implicassero il giocare, amava toccare cose che non si dovevano toccare, adorava i vestitini cuciti dalla sua mamma, che così le dimostrava il suo affetto, adorava il suo papà che la prendeva sulle spalle e la faceva trottare cantando per lei... e come ogni bambino che si rispetti combinava le sue marachelle o rifiutava i piatti che le venivano preparati, cosicché veniva spesso punita con sculacciate e sgridate varie.
Sveva Casati Modignani ci racconta la sua infanzia attraverso i piatti che venivano cucinati da sua nonna e da sua mamma; ci racconta che era la fine della seconda guerra mondiale e che si preparavano le pietanze con quello che c'era, con quello che si coltivava negli “orti di guerra”, con quello che si riusciva a prendere alla “borsa nera”. Un periodo difficile, che riviviamo attraverso i ricordi che piano piano riaffiorano disordinatamente alla sua memoria... un periodo fatto di sacrifici, di preghiere, di forza.... di visioni di un mondo visto attraverso gli occhi di una bimba.
E' un libro davvero breve, suddiviso in due parti: nella prima vengono narrati vari episodi dell'infanzia dell'autrice, nella seconda si dà ampio spazio alle ricette citate nel corso del racconto, con indicazioni di ingredienti e preparazione oltre che a una sorta di commento a margine della stessa Sveva.
Nel corso della lettura mi sono ritrovata spesso a sorridere (le scenette con i gatti sono davvero buffe, così come la scena del clistere), ma a volte il sorriso lasciava il posto alla tristezza e alla commozione per questa bimba che non riusciva a capire la freddezza della madre nei suoi confronti, una bimba alla costante ricerca dell'amore materno, che solo da grande ha scoperto trovarsi nei vestitini e nei piatti che le preparava.
Unica pecca: il costo del libro... 14,90 euro mi sembrano eccessivi per un libricino così breve!
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Commenti
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Che bello che me l'hai ricordata!!!!
@ Eva, se già conosci Sveva (pardon per la rima) questo lo devi proprio leggere!!
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