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Cronaca familiare
AVVISO:ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA
Pratolini, In questo breve romanzo, descrive la nascita e la difficile e tormentata “costruzione” del rapporto con Dante, suo fratello, scomparso prematuramente. Del suo incompiuto affetto per lui, Pratolini prova un acuto e angoscioso rimpianto di cui è permeata tutta l’opera.
Avere un legame di sangue e sentirlo visceralmente come tale, provare affinità per qualcuno non soltanto perché si porta il medesimo cognome, ma per una comunanza di sentire e di educazione: non sempre queste due condizioni vanno di pari passo.
Così accadrà fra i due fratelli: riallacciare i fili di un rapporto che il tempo e le circostanze hanno reso sempre più flebile, diventa sempre più difficile.
In un primo momento il piccolo Dante, nato poco prima della scomparsa della madre, è ritenuto responsabile, da un Pratolini bambino, della morte della stessa. La giovane donna, indebolita dal parto e vittima dell’epidemia di spagnola, è mancata in realtà in seguito a una complicanza. Inevitabilmente, nella situazione traumatica del lutto e senza che nessuno intervenga per dare spiegazioni e conforto, Pratolini riterrà il fratello responsabile di tale sciagura. Per tale ragione, nei lunghi anni a venire, gli sarà impossibile nutrire affetto per lui.
Al dramma della perdita della madre si aggiunge l’allontanamento del piccolo Dante; ancora neonato, il bimbo viene adottato da una ricca famiglia, mossa a compassione dalla sua sorte . Qui il bimbo sarà educato secondo rigide maniere borghesi, che alla sostanza preferiscono la forma dei modi e delle apparenze. Tale educazione è assolutamente lontana dal modo di vivere e di pensare del fratello. Dante diventerà un giovane azzimato e impeccabile nei modi, ma del tutto impreparato ad affrontare il mondo. Il giovane Pratolini, intanto, si divide fra lavori saltuari e sforzi da autodidatta per diventare scrittore. I due fratelli vivono esistenze opposte, inconciliabili.
Quando, a causa di un improvviso dissesto economico, Dante dovrà abbandonare la sua vita dorata, cercherà l’aiuto del fratello: comincerà allora un lento, faticoso riavvicinamento, in cui il lettore assiste al riconciliarsi non solo di due anime, ma di due mondi agli antipodi.
Dante, sotto la scorza del formalismo, rivelerà una sensibilità profonda, quasi eccessiva. La sua infanzia protetta e ovattata, purtroppo, lo hanno reso del tutto inadatto alla vita al di fuori del suo guscio dorato: Pratolini rimpiange di non averlo saputo proteggere e sostenere come avrebbe voluto.
Nella nota introduttiva l'autore afferma, che “ Cronaca familiare” è stato scritto per una propria consolazione e come “ sterile espiazione” per non aver compreso in tempo la nobiltà d’animo del fratello. Scorrendo le pagine s’intuisce la valenza catartica del romanzo, nel quale la figura di Dante è rievocata sempre con immensa tenerezza; la seconda persona, usata nella narrazione, contribuisce a rendere con immediatezza il clima di intimità e di complicità che va lentamente instaurandosi fra i due.
Lirico e superbo, pur nella sua brevità, questo libro affascina e commuove, senza bisogno di grandi discorsi o retorica altisonante: l’intensità del rimpianto è palpabile e resa più sferzante dal linguaggio asciutto, pulito, privo di fronzoli.
Sullo sfondo di una guerra appena accennata, le vicende del riavvicinamento fra i due sono descritte con un lirismo toccante e commovente, reso più acuto dalla prosa diretta e franca di Pratolini. Brevi descrizioni e momenti di riflessione si alternano ad ampie parti di dialogo.
Uno splendido gioiello letterario per contenuti e prosa, una dedica elegiaca e toccante.
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