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Il presepe napoletano
Alberista o presepista?
La distinzione tra i due per Luciano De Crescenzo era "tanto importante che, secondo me, dovrebbe comparire sui documenti di identità... Il primo tiene in gran conto la Forma, il Denaro e il Potere; il secondo, invece, pone ai primi posti l'Amore e la Poesia. Tra le due categorie non ci può essere colloquio, uno parla e l'altro non capisce".
Ingegnere, scrittore, sceneggiatore, attore e regista, sempre affascinato (non solo lui) da quella stradina del centro storico, San Gregorio Armeno, dai suoi pastori e dalle meraviglie dei maestri presepisti, De Crescenzo, scomparso lo scorso anno, con "Gesù è nato a Napoli", ha provato a trasmettere ai lettori la sua stessa passione per il presepe.
Muovendo dalle similitudini tra la cultura pagana e quella cristiana, lo scrittore intreccia, con ironia, mito, storia e ricordi personali arrivando fino al presepe napoletano.
Così facendo, da un lato, ne ricostruisce le origini e ne descrive i vari personaggi, dai re Magi alla lavandaia, da Stefania all'oste fino ad arrivare ai suoi preferiti, il Pastore della Meraviglia, "la personificazione dello stupore... È come un omino delle emozioni", e Benino, "forse il più simpatico dei pastori che vanno a adorare Cristo, perché dovete sapere che lui è il pastore che dorme... Benino interrompe il suo sonno all'Annuncio della Nascita e per questo il suo risveglio simboleggia la rinascita a una nuova vita".
Dall'altro lato evidenzia come il presepe sia appunto luogo di simbologie (l'acqua, il pozzo, la lavandaia, ...) ma anche di anacronismi (il cacciatore con il fucile, alcuni bottegai, ...).
Un presepe, quello napoletano, che ogni anno si arricchisce di nuovi pastori ispirati ai personaggi attuali e moderni le cui statuine nascono dalla fantasia dei vari artigiani di San Gregorio Armeno: "Visto che andranno sul presepe, però, non dovete pensare che quei personaggi siano tutti buoni". Lo stesso De Crescenzo è divenuto a suo tempo un pastore: "quando me l'hanno regalato, sono tornato a casa pieno di orgoglio e ho sistemato il pastore De Crescenzo fra tutti i premi che ho ricevuto nella vita".
Un libro che regala qualche ora di storia e curiosità agli amanti, e non, del presepe.