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Acta contra sextum
Difficile leggere qualcosa che lasci più nauseati, delusi, arrabbiati come leggere di pedofilia.
A meno di non leggere di pedofili che sfruttano la propria posizione di privilegio come educatori e padri spirituali, approfittando della fiducia di ignare famiglie che affidano loro i figli proprio per farli crescere in un ambiente sicuro e protetto.
A meno di non leggere di pedofili contro cui la giustizia ordinaria nulla può fare perché avvolti da un’inattaccabile rete di omertà e protezione, contraria a qualunque valore etico e morale.
A meno di non leggere “Lussuria”, la nuova, documentatissima, inchiesta con cui il giornalista de l’Espresso Emiliano Fittipaldi, dopo “Avarizia”, torna a denunciare i vizi della curia. Sotto la lente d’ingrandimento, appunto, il sesto peccato capitale.
Questo saggio parla di scandali e crimini sessuali che hanno coinvolto la Chiesa cattolica nell'ultimo ventennio e lo fa in modo semplice e rigoroso, attraverso fatti, nomi, date e immagini di documenti ufficiali. Nulla è concesso ai facili paternalismi o al morboso voyeurismo. Fittipaldi non si addentra nelle storie o in scabrosi dettagli perché ciò che vuole far emergere non sono le vicende di vittime e carnefici, ma le responsabilità delle autorità ecclesiastiche preposte a prevenire, indagare, punire.
Fittipaldi documenta i comportamenti omissivi e autoassolutori di chi ha operato sistematici occultamenti volti a salvaguardare la reputazione e il patrimonio della Chiesa piuttosto che la salute fisica e psichica dei minori. Racconta di continui spostamenti di pedofili di parrocchia in parrocchia per evitare scandali e dei tentativi di corruzione per comprare il silenzio di vittime e famiglie, comportamenti apparentemente in contrasto con la nuova “linea intransigente” dichiarata da Papa Francesco, ma nei fatti premiati con prestigiosi incarichi (addirittura tre dei nove cardinali appartenenti al gruppo di porporati che consigliano il pontefice sul governo della chiesa universale sono coinvolti in controverse storie di insabbiamenti). Parla infine della distanza effettiva tra le promesse di tolleranza zero del nuovo corso bergogliano e la difficoltà di declinarla e imporla nei documenti ufficiali, che ancora oggi esonerano i vescovi dall'obbligo di denunciare i presuli alla magistratura ordinaria e di deporre o esibire documenti per aiutare il corso della giustizia civile.
Quello che sconvolge, ultimata la lettura, è il relativo silenzio da parte dei media su tali questioni. Solo la conoscenza può evitare che vittime e famiglie, per paura o per vergogna, lascino che questi crimini rimangano taciuti e impuniti. Solo l’opinione pubblica può scandalizzarsi per le omissioni, l’indifferenza, l’assenza di punizione e chiedere di più. Essendo un tema di grande attualità e importanza civile, consiglio di certo la lettura di questo testo, ricco di documenti e informazioni, per conoscere una verità di fatti e responsabilità che vanno ben oltre le dichiarazioni mediatiche.
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Commenti
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Eppure molta strada c'è ancora da fare.
Ciao, Manuela
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